Raccomandazioni dei sindacati europei per gestire riunioni e negoziazioni Cae ai tempi del Coronavirus

di Chiara Romanazzi

In questo periodo di pandemia anche le riunioni del Cae o delle Delegazioni Speciali di Negoziazione hanno bisogno di una gestione particolare. I sindacati di categoria europei (IndustriAll Europe, Efbww, Effat, Epsu, Etf, Uni Europa) hanno quindi stilato un vademecum a tal proposito composto da 7 raccomandazioni.

La prima raccomandazione che i sindacati di categoria europei hanno formulato è quella di rinviare le riunioni annuali e straordinarie e le negoziazioni
Infatti, se il management vuole annullare la riunione Cae o della Dsn o se propone di effettuarla in videoconferenza, conviene chiedere che la riunione sia rinviata o che si svolga al più presto dopo la fine della crisi da covid-19. Questa raccomandazione mira a garantire che la videoconferenza non sostituisca l’incontro di persona e che la Direzione non usi la crisi covid-19 come scusa per annullare le riunioni Cae nel 2020.

La seconda raccomandazione è quella di richiedere una riunione straordinaria online su covid-19
I diritti dei lavoratori all’informazione, alla consultazione e alla partecipazione non si fermano a causa del covid. Poiché le multinazionali potrebbero adeguare le loro strutture per far fronte a questa crisi, le procedure di informazione e consultazione in queste circostanze devono essere rispettate. Quindi, non possono essere prese decisioni in merito a ristrutturazioni, ridimensionamenti o tagli dei posti di lavoro senza una consultazione. Anche se è stato consigliato di rinviare la riunione del Cae, i sindacati di categoria europei sostengono che la crisi da covid-19 è tale da poter essere considerata una circostanza eccezionale che giustifica la convocazione di riunioni straordinarie per informare sul potenziale impatto della crisi sui lavoratori. Quindi raccomandano di richiedere una riunione straordinaria sulla crisi in videoconferenza, dopo aver stabilito le regole per l’utilizzo eccezionale degli incontri online.
Ad esempio, il Cae Alstom ha inizialmente chiesto un aggiornamento sulla situazione covid-19 attraverso una videconferenza con la Direzione in traduzione simultanea in tutte le lingue e, a seguito delle informazioni ricevute, il Cae ha chiesto una riunione straordinaria.

La terza raccomandazione è quella di richiedere alla Direzione aggiornamenti periodici sul covid-19 per iscritto
A proposito di questa raccomandazione, i sindacati di categoria europei suggeriscono di richiedere alla Direzione di inviare determinate informazioni per iscritto e per Paese:

  • misure adottate dalla Direzione o negoziate con i sindacati per proteggere la salute e sicurezza dei lavoratori;
  • misure adottate in azienda nel caso in cui i lavoratori o i loro familiari abbiano una malattia correlata al covid-19;
  • misure adottate in azienda e nel subappalto per attenuare le potenziali conseguenze sull’occupazione (cassa integrazione, orari di lavori ridotti, ecc);
  • misure adottate dal management per attenuare le conseguenze sulle operazioni commerciali (cambiamento dei turni di lavoro, nella produzione, arresti temporanei degli impianti);
  • tendenze dei livelli occupazionali;
  • evoluzione della situazione economica e finanziaria.

In queste circostanze, il Comitato Ristretto del Cae dovrebbe garantire un dialogo permanente con la Direzione centrale, in coordinamento con il Cae e inoltre la Direzione dovrebbe consentire ai Componenti del Comitato Ristretto di effettuare videoconferenze tra di loro e con altri componenti del Cae.

La quarta raccomandazione è quella di condividere le informazioni sulla situazione in ogni Paese
A tal proposito viene suggerito di accertarsi che ogni delegato Cae riferisca regolarmente sulla situazione del proprio Paese anche in merito a:

  • misure governative (blocco totale o parziale, adozione di una legislazione di emergenza, ecc);
  • misure adottate dalle Parti Sociali e/o dal Governo attraverso accordi bilaterali o tripartiti a livello nazionale o settoriale;
  • misure adottate a livello aziendale;
  • livello di coinvolgimento dei sindacati nella gestione di questa emergenza.

La quinta raccomandazione è quella di sollecitare il management ad affrontare la crisi sulla base del dialogo sociale
I sindacati europei suggeriscono di invitare la Direzione a impegnarsi con i sindacati a livello nazionale e locale per adottare misure a tutela della salute dei lavoratori e a negoziare accordi che salvaguardino l’occupazione e il reddito a tutti i livelli. A tal proposito, quindi, viene suggerito di avviare una negoziazione a livello aziendale per gestire la crisi sulla base della legge di emergenza e degli accordi nazionali/settoriali.

La sesta raccomandazione è quella di richiedere una riunione straordinaria di persona, non appena la crisi da covid-19 sarà finita
Come accennato nella prima raccomandazione, non appena l’emergenza sarà terminata, conviene richiedere una riunione straordinaria di persona in tempi brevi per essere informati sull’impatto della crisi sulle attività, i siti e i posti di lavoro dell’azienda in ogni Paese.

La settima raccomandazione è quella di contattare la vostra federazione sindacale europea
A tal proposito si suggerisce di contattare la propria federazione sindacale europea, per quanto ci riguarda IndustriAll Europe, se:

  • le misure adottate dalla Vs azienda in ogni Paese per proteggere la salute dei lavoratori, salvaguardare i posti di lavoro e il reddito non sono sufficienti,
  • i lavoratori non vengono trattati allo stesso modo a causa del loro tipo di contratto o di qualifica (ad esempio se sono temporanei o operai) o della loro ubicazione (ad esempio se le regole differiscono da un sito all’altro o da un Paese all’altro);
  • il management approfitta della crisi per effettuare dei licenziamenti collettivi;
  • i sindacati sono esclusi dalle decisioni che possono incidere sugli interessi dei lavoratori.

In tal caso vi suggeriamo di contattare l’ufficio internazionale della Uilm che a sua volta provvederà a mettersi in contatto con IndustriAll Europe che, insieme, cercheranno un approccio coordinato in tutti i Paesi in cui l’azienda opera.

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