Fca: rilancio industriale per Pratola Serra

Proroga dei contratti di solidarietà per 1.800 lavoratori dello stabilimento Fca di Pratola Serra (Avellino) per superare il periodo di transizione che vede il drastico calo produttivo dovuto alla crisi del diesel insieme ai nuovi investimenti per 50 milioni di euro annunciati dal Gruppo che partiranno dal 2021. Proprio questo rappresenta la migliore garanzia che Fca non intende abbandonare lo stabilimento irpino, dove ha già intrapreso la sua opera di rilancio.
Questo è quanto è stato deciso al Ministero del Lavoro a novembre.
“Abbiamo siglato oggi la proroga dei contratti di solidarietà per lo stabilimento Fca di Pratola Serra per il prossimo anno. Questo permetterà di fornire le adeguate tutele ai lavoratori in vista del rilancio della fabbrica, già annunciato dai vertici di Fca con 50 milioni di investimenti e una nuova assegnazione che prevede in particolare dal 2021 la produzione dei motori per il Ducato”. Lo hanno dichiarato Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, e Gaetano Altieri, segretario della Uilm di Avellino, al termine dell’incontro tenutosi al Ministero del Lavoro. Un riconoscimento “indispensabile poiché serve a superare questa fase di difficoltà, determinata come noto dalla crisi di mercato del diesel, in attesa della nuova assegnazione produttiva già annunciata da Fca”, hanno spiegato i due responsabili Uilm.

IL FUTURO DEL SITO
Lo stabilimento di Pratola Serra, dopo i problemi legati al drastico calo delle richieste dei motori diesel registrato negli ultimi mesi e la proroga dei contratti di solidarietà, può guardare con più positività al suo futuro.
Il piano industriale prospettato l’estate scorsa dalla dirigenza Fca prevede importanti investimenti che dovrebbero garantire una crescita dei livelli produttivi nel corso del futuro prossimo.
Dal 2021 partirà nello stabilimento irpino la produzione dei motori del Fiat Ducato, che rappresenta uno dei modelli di riferimento della gamma di veicoli commerciali di Fca. Inoltre sono previsti ulteriori fondi per un rinnovamento e aggiornamento degli attuali motori diesel rispetto alle nuove normative europee, continuando la produzione nel rispetto dei vincoli più stringenti previsti per le emissioni.

LA CRISI DEL DIESEL
“La crisi del diesel, esacerbata in verità da una ingiustificata demonizzazione da parte della politica europea e italiana, sta facendo attraversare allo stabilimento irpino una fase molto difficile, ma i sacrifici dei lavoratori fortunatamente non saranno vani, poiché il futuro piano industriale dà una prospettiva di rilancio alla fabbrica” concludono Ficco e Altieri.
Dopo la fusione tra Fca e Psa, con la nascita del quarto gruppo mondiale dell’automotive, bisognerà vedere se verranno confermati gli impegni per questo e altri stabilimenti oppure verranno previste altre produzioni o altre iniziative industriali.

One comment

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