Leonardo: i risultati, il lavoro delle persone e la prospettiva

 di Bruno Cantonetti e Guglielmo Gambardella

Le comunicazioni sui positivi risultati aziendali del Gruppo Leonardo non possono che essere accolti favorevolmente dalle organizzazioni sindacali, soprattutto in questa fase di avvio del rinnovo del contratto integrativo della One Company.
Il Gruppo aerospaziale italiano, guidato da Alessandro Profumo, ha dichiarato, con il comunicato stampa dello scorso 30 luglio, di aver registrato nel primo semestre di quest’anno risultati in crescita rispetto allo stesso periodo del 2018: nuovi ordini pari a € 6,1 miliardi, ricavi pari a € 5,96 miliardi, EBITA pari a € 487 milioni, risultato netto pari a € 349 milioni. Indubbiamente i dati ci rappresentano una situazione economica finanziaria che dovrebbe lasciare tranquilli management e dipendenti. Ma anche le Organizzazioni sindacali e il coordinamento nazionale delle Rsu che hanno aperto la discussione del rinnovo dell’integrativo nello scorso mese di giugno.

PIATTAFORMA SOSTENIBILE
Visto l’andamento aziendale, è chiaro che le richieste economiche avanzate in piattaforma risultano essere “sostenibili” rispetto a un Gruppo che continua a macinare utili e quindi ricchezza da distribuire, oltre agli azionisti, anche a tutti i lavoratori che contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi aziendali.
Nella stesura della piattaforma rivendicativa le organizzazioni sindacali sono state guidate dal senso di responsabilità: si è provato a ricercare l’equilibrio fra le legittime aspettative di incrementi salariali dei lavoratori di Leonardo e le condizioni complessive di un’azienda che, nonostante la chiusura di bilanci positivi negli ultimi due anni, continua a mantenere una significativa posizione debitoria.
La sintesi è stata quella di rivedere l’aumento del salario attraverso gli incrementi su diversi istituti: il PdR, maggiorazione turni, superminimo collettivo e altre voci della busta paga.
E’ nostra convinzione che la trattativa si possa concludere positivamente e in tempi brevi anche alla luce dei suddetti dati economici aziendali.

MEDIO E LUNGO PERIODO
Certo, i dati di bilancio mostrano una fotografia incoraggiante nel breve e nel medio periodo. E questo è importante sottolinearlo. Ma il sindacato deve necessariamente porsi anche la questione della prospettiva di lungo periodo. Rimane cruciale e tutto da verificare il tema delle “alleanze industriali” che necessariamente Leonardo deve perseguire per il consolidamento e lo sviluppo delle sue attività in un mercato sempre più competitivo e in cui i governi utilizzano le industrie della Difesa per riposizionamenti geopolitici. Fra quelle più imminenti da verificare ci saranno le scelte strategiche da assumere sul nuovo caccia di VI generazione e sulle attività dello Spazio.
Sul primo tema tutti i maggiori Paesi europei hanno fatto la loro scelta: il progetto britannico “Tempest”, con la partecipazione della Svezia, e quello franco-tedesco Fcas, a cui ha aderito anche la Spagna.
Sul secondo, invece, si susseguono notizie di possibili fusioni tra il gruppo Airbus e Thales, quest’ultima già impegnata con la stessa Leonardo nella Space Alliance con le JV di ThalesAleniaSpace e Telespazio.
Nei prossimi mesi appureremo quali saranno le importanti determinazioni del nostro Governo e di Leonardo in settori strategici come quello della Difesa e Aerospazio.

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