Leonardo, i ricavi “volano”

di Giuseppe Danza

Il 14 marzo scorso si è tenuto l’incontro tra le segreterie nazionali di Uilm, Fim e Fiom e l’ad di Leonaro, Alessandro Profumo. Incontro più che positivo in cui il Ceo ha illustrato i risultati d’esercizio 2018 del Gruppo approvati dal Cda, i quali hanno superato di gran lunga le aspettative: 12,24 miliardi di euro di ricavi, ordini per 15,3 miliardi e un utile netto di 510 milioni, con un ulteriore riduzione del debito. “La Uilm nazionale – si legge nel comunicato sindacale – valutando positivamente i dati esposti attende gli incontri con le divisioni che inizieranno dalla prossima settimana per conoscere i piani di investimento e sviluppo che dovranno dare risposte chiare al futuro industriale all’intero gruppo Leonardo. In questo scenario si avvierà la discussione del contratto integrativo che riteniamo debba essere uno strumento importante per rispondere alle aspettative dei lavoratori”.

DECOLLO DELLE AEROSTRUTTURE
Lo dicevamo da tempo. Quando il vecchio management considerava la divisione Aerostrutture un “costo” noi della Uilm ci vedevamo una grande opportunità di business e così è stato. Durante l’incontro del 19 marzo (il primo della serie di incontri calendarizzati con le varie divisioni del Gruppo) tenutosi a Roma presso la sede Unindustria, il vertice della Divisione Aerostrutture ha annunciato al Coordinamento nazionale di Uilm, Fim e Fiom di voler finalmente rilanciare i quattro stabilimenti dislocati tra Puglia e Campania: circa 200 milioni di euro è la probabile cifra che verrà investita per il rilancio della Divisione, ripartita tra Leonardo e i fondi pubblici. Una grande vittoria per tutti quei lavoratori che ci hanno creduto fino in fondo, anche quando “qualcuno” minacciava cessioni a società terze o addirittura dismissioni.

IL PIANO DI RILANCIO
Le linee guida del Piano Industriale presentato da Schisano, responsabile della divisione, prevedono il rilancio e lo sviluppo delle attività di base della Divisione Aerostrutture già nel prossimo biennio, finalizzate a raggiungere il break-even previsto entro il 2020. Gli obiettivi a medio e lungo periodo saranno basati sul l’analisi di business e di mercato, sviluppando nel tempo un nuovo modello organizzativo volto al miglioramento continuo: già nei siti di Pomigliano D’Arco e Nola è stata avviata l’introduzione della nuova organizzazione, denominata Leonardo Production System con il preciso scopo di migliorare le performance produttive, la qualità del prodotto e la soddisfazione del cliente. A tal proposito la Divisione Aerostrutture a già messo in campo delle Task Forces specifiche dedicate ai processi aziendali.

Il SITO DI POMIGLIANO
Già a fine febbraio si era intuito. La cerimonia in pompa magna organizzata a febbraio nel sito di Pomigliano D’Arco non lascia spazio a dubbi: il ministro Luigi Di Maio, alla presenza del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e di Profumo, ha annunciato investimenti per 130 milioni di euro per il rilancio del sito campano. A far da cornice, un bando da 1 miliardo di euro per l’intera filiera aeronautica italiana. Ma non basta. Sempre a Pomigliano D’Arco sorgerà il nuovo Pomigliano AeroTech Campus, il nuovo hub per l’innovazione tecnologica della Divisione Aerostrutture che prevede anche la reingegnerizzazione dei processi produttivi del sito e rappresenta un primo passo verso il rilancio del settore aeronautico per tutto il Sud. L’AeroTech Campus, infatti, ospiterà ricercatori e innovatori impegnati nello sviluppo di tecnologie in ambito aeronautico con il prezioso contributo dell’Università Federico II di Napoli.

LA PUGLIA “CAPITALE” DEI COMPOSTI
Il sito pugliese di Capitanata sarà lo stabilimento con maggiori investimenti nel breve periodo: dopo l’acquisizione del C-Series Bombardier da parte di Airbus, il colosso aeronautico europeo ha fatto il boom di vendite del velivolo ora denominato Airbus A220 e per questo la produzione degli stabilizzatori orizzontali e verticali vedrà un netto incremento che potrebbe addirittura triplicare nei prossimi anni. Per questo motivo, Schisano ha annunciato il raddoppio delle attrezzature e l’incremento del rates di programma sin da subito. Ulteriori investimenti sono stati annunciati per la duplicazione delle attrezzature necessarie all’incremento produttivo del caccia F35 (JSF), di cui il sito foggiano produce l’ala e parte della sezione centrale della fusoliera. Dulcis in fundo, nuove fabbricazioni di parti in materiale composito del Boeing 787 giungeranno a Foggia: Pax Door Surround, Crown Join e Edge Frames saranno in parte prodotte nel cuore della Daunia. Anche su Grottaglie l’azienda ha deciso di incrementare la produzione sul 787: grazie all’attività di insourcing sulle ditte esterne, il sito grottagliese vedrà nuove attività di montaggio di parti del velivolo di punta della Boeing con frames, Keel frames, Miscellanea Fusoliera, Cargo Door Surround e Pax Door. Lo stabilimento tarantino si conferma così sito di eccellenza produttiva nella partnership con Boeing.

SOGNANDO IL 797
Per la Uilm è fondamentale il pieno coinvolgimento (attivo) dei lavoratori nelle scelte strategiche dell’azienda in questa delicata fase di riorganizzazione (e rilancio) di Leonardo, un momento storico in cui si rende necessario concretizzare le prospettive annunciate realizzando in breve gli investimenti previsti. Programmare incontri specifici di sito con Rsu e segreterie territoriali significa per la Uilm dar vita alla pianificazione dei vari investimenti sugli stabilimenti, oltre che avviare discussioni costruttive sull’organizzazione del lavoro e sulle ricadute occupazionali. Nel prossimo incontro di divisione, previsto nel mese di maggio, verranno illustrati i risultati del 2018 relativi al PdR che verrà erogato a luglio2019. Ma la Uilm è sempre attenta al futuro. Gli ottimi risultati raggiunti e i buoni propositi, per quanto rosei, non distolgono lo sguardo dall’orizzonte e risultano non sufficienti ad improntare una veduta concreta e davvero lungimirante nel panorama aeronautico al Sud. È per questo che la Uilm ha sollecitato sin da subito la Direzione aziendale di Leonardo ad “impiegare il massimo sforzo commerciale per l’acquisizione di nuovi programmi con Boeing e Airbus”, in attesa delle ricadute occupazionali che potrebbe comportare il MoU per COMAC CR929. Ed è da qui che comincia il sogno del Boeing 797…

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