Prossimo incontro decisivo per il “Contratto Fiat”

di Gianluca Ficco

Dopo tre mesi di serrato confronto, la trattativa fra Fim, Uilm, Fismic, Uglm, Aqcfr e Fca, CnhI, Ferrari per il rinnovo del Contratto collettivo specifico di Lavoro, meglio noto come CCSL o come “Contratto Fiat”, è giunta nel momento cruciale. Nel prossimo incontro del 5 e del 6 di marzo si tenterà difatti l’affondo, per verificare se esistono i presupposti per giungere a un accordo che rinnovi il CCSL per i prossimi quattro anni.

LA PARTE NORMATIVA
Sulla parte normativa, alcune richieste sindacali sono state già formalmente accolte, ad esempio in tema di rafforzamento delle commissioni aziendali, di estensione di alcune indennità di turno anche ai lavoratori indiretti di produzione, di miglioramento della disciplina dei recuperi produttivi, di introduzione dello Smart working, di rafforzamento del diritto allo studio e di miglioramento dell’istituto dei permessi frazionati a ore. Verso altre invece c’è stata una forte chiusura, ad esempio in tema di aumento della retribuzione del lavoro ordinario di sabato mattina e pomeriggio o di modifica della procedura di raffreddamento per la dichiarazione di sciopero.

PUNTI APERTI
Soprattutto però sono rimasti aperti alcuni punti assai rilevanti, che rischiano di mettere a repentaglio lo stesso rinnovo se non saranno sciolti in tempi brevi. I più delicati sono quelli relativi alla malattia, per cui la parte aziendale ha chiesto una modifica della cosiddetta “clausola anti assenteismo” definita nel 2010, ai contratti a termine, che come sindacato vogliamo lasciare agli accordi aziendali, e al codice disciplinare. Su quest’ultimo tema, dinanzi alle molteplici richieste aziendali, la disponibilità espressa dal sindacato è esclusivamente quella di un aggiornamento, alla luce dell’utilizzo delle nuove tecnologie e delle novità normative, nonché della definizione di tempi più certi per il procedimento di contestazione e di difesa. Ma non sarebbero accettabili forzature che tendano ad aumentare la discrezionalità dell’azienda o addirittura a indebolire la posizione del lavoratore.

IL NODO ECONOMICO
C’è poi naturalmente il nodo della parte economica: la richiesta sindacale consiste in un aumento della paga base del 10% a regime. Le prime risposte sono state solo in parte positive: la Parte aziendale ha dato una disponibilità di principio a pattuire incrementi della paga base, pur non entrando nel merito del quantum, ma ha anche ribadito che non è in alcun modo disponibile a rinnovare il premio quadriennale legato al vecchio piano industriale. Diventa quindi importante incrementare l’altro premio, quello di efficienza di stabilimento, in modo da poter valorizzare e recuperare almeno gli anticipi del suddetto premio quadriennale. Inoltre CnhI ha prospettato un cambiamento delle tabelle dello stesso premio di efficienza di stabilimento, alimentando il timore che obiettivi troppo sfidanti possano impedirne in pratica il conseguimento.
Una risposta più compiuta e positiva si è avuta nell’ultimo incontro sulle richieste di incremento della quota a carico aziendale sia per la sanità sia per la previdenza integrativa, portando in particolare il contributo a Cometa al 2,2%.

RINNOVO NECESSARIO
Nelle giornate del 5 e del 6 marzo è anche previsto che si comunichi il saldo del premio quadriennale, ultima spettanza che verrà percepita in base all’accordo del 2015. Le aspettative positive sono state in gran parte raffreddate dagli ultimi risultati in particolare di Fca, positivi a livello globale ma negativi in Europa.
A rendere decisivo il momento e urgente il rinnovo sono a ben vedere proprio l’andamento e il contesto economici. I brutti risultati aziendali in Europa di cui si è fatto cenno, la contrazione del mercato dell’auto, il rallentamento dell’area euro e la recessione italiana, il calo evidente dei livelli produttivi sono tutti elementi negativi che rischiano di pregiudicare il rinnovo. Mai come in questo caso possiamo fare affidamento solo sulla qualità delle relazioni instaurate con la controparte, sulla credibilità della nostra piattaforma e sulla nostra determinazione negoziale.

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