Palombella visita la Kme di Fornaci di Barga

Visitare una fabbrica e scoprirne piano piano il suo ciclo produttivo, i macchinari, i prodotti fa sempre un certo effetto. Visitare una fabbrica storica, come in questo caso la Kme Italy di Fornaci di Barga, in provincia di Lucca, diventa un privilegio. In un momento storico in cui il luogo comune vede nell’industria una minaccia più che un’opportunità, conoscere realtà che si impegnano per garantire il lavoro e superare le difficoltà, che si pongono nuovi e ambiziosi obiettivi per il rilancio dell’attività industriale è un’esperienza che arricchisce e lascia il segno. Il Segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, ha visitato la Kme lo scorso 28 febbraio e ha avuto modo di incontrare Michele Manfredi, Plant Manager, e Vincenzo Auteliano, Head of Manufacturing. Qui i metalmeccanici della Uil sono il primo sindacato con quasi il 60% dei consensi e quattro delegati eletti su sei.

DALLE MUNIZIONI AI LINGOTTI
Come spiega Manfredi nel corso di una iniziale presentazione, la costruzione di questa azienda ha avuto inizio nel 1915 per essere poi inaugurata nel 1916. Faceva parte della SMI della famiglia Orlando. Come è facile immaginare, nasce per produrre munizionamento ed è quello che farà fino alla fine della seconda guerra mondiale.  Nel 2006 assume la denominazione di Kme Group. L’azienda oggi produce laminati per industria e per edilizia, tubi, barre di ottone e rame, prodotti speciali come i lingotti. Alla fine degli anni ’90 e inizio 2000 ha prodotto una parte considerevolissima delle nuove monete Euro (non coniate) per le principali zecche europee; mentre negli anni 2000 ha prodotto i cavi superconduttori utilizzati nel grande magnete superconduttore toroidale del CERN di Ginevra. A Fornaci di Barga lavorano 555 dipendenti in un’area di 482mila metri quadri. La capacità di produzione può raggiungere 80mila tonnellate annue, destinate in prevalenza al mercato italiano. Attualmente sono in cassa integrazione 62 persone, che l’azienda impegna in corsi di formazione con l’obiettivo di poterle al più presto riassorbire.

IL PROGETTO DEL TERMOVALORIZZATORE
L’energia rappresenta il terzo costo, in termini di incidenza sulle spese, per Kme. Ed è con l’obiettivo di abbatterne l’impatto che l’azienda ha già presentato un progetto in Regione al fine di realizzare per lo stabilimento di Fornaci di Barga un impianto di termovalorizzazione che lavorerà gli scarti di cartiera (il cosiddetto pulper, che Fornaci produce in abbondanza e spedisce altrove per lo smaltimento) per produrre in maniera autonoma energia elettrica, che servirà al solo fabbisogno dell’azienda. Con il nuovo impianto le attuali emissioni saranno ridotte di almeno un terzo e questa operazione potrebbe portare anche alla necessità di nuove assunzioni. “Sarà importante sostenere il progetto, naturalmente nel pieno rispetto delle norme ambientali e del territorio”, ha sostenuto Palombella quando subito dopo la visita ha preso parte al Consiglio territoriale Uilm dell’Area Nord Toscana, insieme al Coordinatore della Uilm Toscana, Vincenzo Renda e al Segretario regionale della Uil Toscana, Franco Borghini. Per l’occasione il Segretario generale della Uilm si è focalizzato proprio sull’Area Nord della Toscana e sulla necessità di sfruttare le industrie metalmeccaniche collegate alla produzione della carta, ma non solo. “La Uilm non è seconda a nessuno, abbiamo tutte le carte in regola per fare sempre di più e meglio”, ha concluso.

 

 

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