L’Editoriale

Cari lavoratori, 

questa settimana ha preso il via l’intenso programma di attività sui territori, come avevamo programmato nell’Esecutivo di fine gennaio. Ormai da circa quindici giorni si sono susseguiti incontri con lavoratori ed Rsu.

Il primo appuntamento è stato quello del 6 febbraio scorso, con la visita all’interno dello stabilimento Arcelor Mittal di Taranto, durante la quale ho avuto l’occasione di parlare con i lavoratori impegnati nella gestione di questa fase così delicata, il passaggio di proprietà. Purtroppo è impossibile non notare il degrado impiantistico in cui versa lo stabilimento: ritengo necessario attivare al più presto la manutenzione degli impianti e, soprattutto, portare a temine l’opera di ambientalizzazione, a cominciare dalla copertura dei parchi primari (che procede secondo i tempi stabiliti). Ho avuto modo di incontrare le nostre Rsu e ringraziarle per tutto lo sforzo compiuto in questi lunghi anni, ma anche spronarle per l’impegno che le attende al fine di poter rilanciare una fabbrica evidentemente molto segnata dal lungo periodo di amministrazione straordinaria e di commissariamento.

Il 9 febbraio, invece, è stata una grande prova di partecipazione e di democrazia quella che ha portato in piazza, a Roma, migliaia e migliaia di lavoratori che hanno manifestato in modo composto non contro qualcuno, ma a sostegno della piattaforma di Cgil Cisl Uil sui temi della manovra finanziaria legata a una visione di sviluppo del Paese. Penso che la politica e il governo dovranno tenerne conto. 

Questa settimana, inoltre, ci sono stati altri due appuntamenti importanti: la riunione regionale delle nostre Rsu di tutta l’Emilia-Romagna (a Bologna) e quella del Veneto (a Vicenza). Così abbiamo dato il via a una prima discussione sul rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro. Devo constatare una cosa mai verificatesi nella storia dei precedenti rinnovi contrattuali: è stata la nostra organizzazione in primis ad aprire una discussione di base recependo tutti i suggerimenti legati all’attuale gestione contrattuale, che scadrà alla fine di quest’anno, che si potranno inserire all’interno della piattaforma di rinnovo 2020-2023.

Ci sono stati diversi interventi da parte dei nostri delegati e dei Segretari generali. Insomma, ho potuto registrare una grande voglia di voler contribuire, con esperienze dirette, alla elaborazione dei punti della piattaforma. Alla fine di questo percorso, che vedrà ovviamente coinvolte tutte le regioni d’Italia, prevediamo una grande Assemblea nazionale, a Roma, che ci permetterà di mettere a sintesi quanto scaturirà dal confronto: sia i punti critici del contratto attuale, che i contenuti del nuovo e importante rinnovo. Ovviamente, il tutto sarà poi da sottoporre alla discussione con i lavoratori e con Fim e Fiom. 

Anche la trattativa con Fca CnhI e Ferrari è andata avanti e gli incontri della scorsa settimana hanno prodotto i primi testi di merito sulla parte normativa. Si è respirato un clima positivo, responsabile e motivato da parte di tutte le parti presenti al tavolo tendente a prefigurare una conclusione contrattuale nel breve periodo. Il 21 e il 22 di febbraio è stata convocata un’ulteriore sessione d’incontri dove immaginiamo sarà possibile una convergenza delle posizioni, prima di preparare l’affondo finale.

Inutile ripetere quanto sia importante il rinnovo contrattuale di questo grande gruppo industriale. Per oltre cinque anni la produzione di autovetture e di veicoli industriali e commerciali, soprattutto con le esportazioni, ha contribuito alla positività del nostro Pil. Purtroppo, dal secondo semestre del 2018, il mercato delle vendite dell’auto in Europa e in Italia ha fatto registrare delle contrazioni molto marcate e il 2019 – dicono fonti autorevoli – sarà un anno sicuramente molto difficile. Il rinnovo contrattuale, oltre a rappresentare una risposta positiva a tutte le maestranze che in questi anni hanno contribuito a raggiungere i risultati, è al tempo stesso un’iniezione di fiducia per il lavoro che si dovrà affrontare nei prossimi mesi. 

Siamo preoccupati della situazione Italiana. Si continuano a registrare situazioni di incertezza e di instabilità sul fronte governativo. La stessa Unione europea, ormai giunta quasi alla fine del suo mandato (si voterà tra qualche mese), non mostra segnali di solidità e di coesione. 

Possiamo affermare senza ombra di dubbio che l’attività della nostra organizzazione ha raggiunto un livello talmente intenso di impegni che ci consente di essere presenti sia sul fronte vertenziale, che nei singoli territori. Noi rappresentiamo una parte importante della società, un patrimonio professionale e umano che ha contribuito in questi anni al consolidamento e alla difesa della democrazia nel Paese, cosa che continueremo a fare. Mai come in questo momento occorre tenere la barra dritta e, soprattutto, non farsi condizionare dal clima di sconforto che si genera nei momenti difficili.

La Uilm continuerà a battersi per rafforzare e rilanciare i valori che la rappresentano.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *