ArcelorMittal: Confronto positivo 

L’incontro tra sindacati e ArcelorMittal del 30 gennaio scorso in Confindustria, a Roma, è stato il primo passo verso un percorso condiviso che ha bisogno di essere ancora di più alimentato. Nei mesi scorsi la direzione di AM Italia non ha brillato in fatto di relazioni industriali e questo ha prodotto rallentamenti su alcuni processi che potevano essere affrontati insieme.

OBIETTIVI CONFERMATI
Quello che è emerso è che, intanto,  AM marcia ancora lento rispetto alle previsioni, ma gli obiettivi sono stati tutti confermati, sia quelli sul piano industriale che ambientale. Proseguono le demolizioni e le manutenzioni, mentre a oggi sono 10.287 gli assunti nella nuova società. “Oggi mettiamo le ruote dell’aereo sulla pista di atterraggio. Si apre la fase normale della vita di un’azienda”. Così ha commentato Annalisa Pasquini, direttore del personale di ArcelorMittal Italia al termine dell’incontro definito “positivo”. “Resta il nostro impegno morale ad assolvere gli impegni presi”, ha aggiunto.

GLI ORGANICI
Il tema più complesso resta proprio quello legato agli organici. “Il numero di 10.700 persone stabilito nell’accordo del 6 settembre 2018 – puntualizza il Segretario generale della Uilm, Rocco Palombella – è un numero minimo, non si può marciare a ritmi diversi con lo stesso numero di persone. Prima AM assume le persone dal bacino di Ilva AS, man mano che aumenta la produzione, prima ci guadagna in termini di volumi produttivi. In particolare, con la ripartenza di impianti gli addetti devono aggiungersi a quanto concordato con l’accordo del 6 settembre”. Un messaggio chiaro che il leader dei metalmeccanici della Uil ha voluto lanciare all’azienda.

ATTIVITÀ TARGATA  AM
Come previsto dall’accordo, in queste settimane l’azienda ha fatto fronte alle necessità produttive con l’approvvigionamento dei treni lamiere, attraverso l’acquisto di bramme da altri stabilimenti del Gruppo. Contributi che sono stati pari a 250mila tonnellate nel primo trimestre e che per il secondo trimestre ammontano già a 150mila tonnellate. Sono inoltre iniziati interventi di manutenzione sui segmenti che all’ingresso della nuova azienda erano al di sotto dello standard minimo necessario. Interventi manutentivi importanti sono previsti anche sui porti, nei siti del Gruppo, sulle gru e sui locomotori, da troppi anni lasciati abbandonati a loro stessi.

RELAZIONI INDUSTRIALI
Un tema strategico, sollevato sempre da Palombella, è quello delle relazioni industriali: “Serve a livello territoriale una maggiore e più approfondita interlocuzione per dare le risposte necessarie alle diverse richieste dei lavoratori. Infine abbiamo la necessità di fare quanto prima una verifica presso il ministero dello Sviluppo economico per chiarire il destino dei lavoratori rimasti in Ilva AS, tuttora in cassa integrazione, e capire il loro utilizzo nei lavori di bonifica che si dovranno fare sull’area interessata”, conclude.

SICUREZZA OK
Sul piano della sicurezza la Uilm ha condiviso l’impostazione dell’azienda di agire per prevenire i rischi tenendo conto dei singoli reparti e delle specifiche attività. Per quanto riguarda poi l’attesa copertura dei parchi primari, sono stati fatti diversi passi avanti nonostante qualche rallentamento dovuto alla difficoltà di lavorare a 80 metri da terra. Infatti, è stato necessario ingaggiare una squadra di alpinisti.

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