ArcelorMittal: Incontro il 30 gennaio

Dopo qualche giornata di tensione che avrebbe dovuto dare luogo a uno sciopero (poi revocato), il 30 gennaio i sindacati di Fim Fiom Uilm, Usb e Ugl incontreranno Mittal nella sede di Confindustria, a Roma, per fare il punto della situazione sulla prima fase di gestione della nuova proprietà, il rispetto dell’accordo siglato al Mise il 6 settembre scorso, ma anche sul piano industriale e ambientale.

SCIOPERO REVOCATO
ArcelorMittal, dopo l’incontro nello stabilimento di Taranto dei giorni scorsi, ha evitato così il primo sciopero, previsto per il 14 gennaio, trovando un’intesa con le rsu, a eccezione dell’Usb che ha minacciato di denunciare l’azienda per “comportamento antisindacale”. Lo sciopero è stato, infatti, revocato in seguito alle rassicurazioni aziendali in merito agli organici e alla possibilità che i lavoratori temporaneamente spostati, per motivi legati alle esigenze di produzione, rientrino al più presto nei reparti di provenienza. L’appuntamento di fine mese servirà a chiarire proprio questi aspetti, soprattutto in vista del fatto che mancano circa 200 unità al target di 8.200 dipendenti fissato per lo stabilimento di Taranto.

I PUNTI SOLLEVATI DAL SINDACATO
Le organizzazioni sindacali spingeranno in particolare su tre elementi significativi – come hanno scritto in una nota – e cioè, “il processo di ricollocazione di manodopera sarà monitorato e condiviso; gli assunti di ArcelorMittal a Taranto saranno, a organizzazione conclusa, 8.200 così come scritto nell’accordo di settembre al Mise; i lavoratori eventualmente ricollocati in altri settori, una volta cessate le esigenze dello spostamento torneranno dov’erano, avendo acquisito nel frattempo anche un nuovo bagaglio di qualificazione professionale”.

I RETROSCENA
Le incomprensioni dei giorni scorsi, che avevano portato i sindacati a proclamare uno sciopero di 24 ore a Taranto, erano scaturite dalla decisione presa arbitrariamente da ArcelorMittal di trasferire una cinquantina di lavoratori delle acciaierie: 14-15, per un periodo di tre-quattro mesi, alle manutenzioni (che è un settore della fabbrica che necessita di un rinforzo visti gli obiettivi aziendali di fare decollare la produzione a 6 milioni di tonnellate nel 2019) e gli altri, ma solo sino a febbraio, sempre all’interno dell’acciaieria. Tutti sarebbero stati formati sulle nuove mansioni. Ma vedendosi proclamare il primo sciopero, l’azienda ha subito manifestato la disponibilità a un incontro e a cercare una soluzione. “Le nostre richieste sono state accolte”, ha commentato Antonio Talò, Segretario Uilm Taranto. “Ad ArcelorMittal abbiamo detto che la polifunzionalità che loro vogliono introdurre a noi non sta bene in quel modo. Se ci sono problemi impiantistici o fermate produttive possiamo parlarne come abbiamo sempre fatto, la nostra disponibilità a cercare soluzioni appropriate c’è e la riconfermiamo, ma, appunto, dobbiamo discuterne insieme e insieme trovare la soluzione. Non può passare il criterio che l’azienda prende i lavoratori e li trasferisce come meglio crede”.

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