Nell’incontro tenutosi a Roma con le Organizzazioni sindacali lo scorso 26 settembre, la Direzione di Whirlpool ha confermato una diminuzione delle vendite in linea con l’andamento negativo complessivo del mercato europeo. I volumi di produzione in Europa nel 2023 sono difatti previsti in calo del 12% rispetto alle previsioni iniziali e del 16,6% rispetto al 2019. Tutti gli stabilimenti registrano una contrazione anche rispetto ai volumi del 2019 con l’eccezione di Comunanza.
GLI INVESTIMENTI
Nonostante il calo di fatturato, il secondo trimestre mostra comunque un miglioramento dell’EBIT. Per quanto riguarda gli investimenti, nel 2023 saranno spesi 102 milioni di euro tra prodotto, processo, ricerca e sviluppo per tutti gli stabilimenti con una prevalenza su quello di Cassinetta.
L’occupazione è stabile a quasi 4.600 lavoratori a tempo indeterminato più circa 300 lavoratori somministrati. A Carinaro in particolare l’occupazione è arrivata a 240 persone e quindi ha sostanzialmente raggiunto l’obiettivo di 220 lavoratori, così da poter lavorare 8 ore giornaliere.
RICORSO ALLA CASSA INTEGRAZIONE
In tutti gli stabilimenti è stato fatto ricorso a cassa integrazione ordinaria, il cui utilizzo purtroppo è previsto anche in futuro con la eccezione positiva al momento di Comunanza; a Carinaro è ancora aperto il contratto di solidarietà, ma la Direzione aziendale si è riservata di valutare la nostra richiesta di anticipare la sua chiusura rispetto alla scadenza naturale del prossimo 19 novembre. L’impatto della Cigo è stato in parte mitigato solo dallo svolgimento di 51 giornate di formazione con integrazione al reddito.
IL NO DELL’ANTITRUST UK
Sta procedendo l’operazione di cessione delle attività europee. Purtroppo, l’antitrust della Uk ha dato un parere negativo sul passaggio del 75% al gruppo turco. Il 23 ottobre si attende quello della Commissione europea. La nuova società sarebbe quindi posseduta al 75% da Arçelik e al 25% da Whirlpool con 21mila dipendenti in Europa. Quanto al Governo italiano, risulta che questo abbia notificato a Whirlpool la mancata opposizione alla operazione ma non ci risulta che siano state apposte condizioni di sorta. I ruoli di natura globale, che in Italia impegnano circa 140 persone, non entreranno nella operazione di cessione; tutti gli altri 4.500 lavoratori sono invece coinvolti.
Restano quindi senza risposta le domande principali che riguardano il futuro dei siti e dei lavoratori italiani.
È assolutamente necessario un confronto che coinvolga la nuova proprietà immediatamente dopo la delibera dell’Antitrust e sarebbe auspicabile che finalmente il Governo si decida a convocare un tavolo in sede istituzionale come da noi più volte richiesto. Fim Fiom Uilm chiedono garanzie sulla salvaguardia e il rilancio dei siti italiani.