L’Editoriale

Care lavoratrici e cari lavoratori,

il nostro settore metalmeccanico, da sempre pilastro dell’industria italiana, si trova attualmente di fronte a sfide senza precedenti che mettono a dura prova la tenuta del sistema industriale nazionale, richiedendo soluzioni innovative e determinate per superare gli ostacoli.

Una delle principali vertenze che attualmente affliggono il settore è quella dell’ex Ilva, la più grande acciaieria d’Europa. Le tensioni tra Governo e ArcelorMittal, proprietaria degli impianti, hanno generato incertezza sul futuro degli stabilimenti, minacciando la continuità produttiva e mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro.

Apprendiamo dai giornali che è in corso una trattativa serrata tra Invitalia e ArcelorMittal nel tentativo, l’ennesimo, di ottenere un divorzio consensuale. Ma il tempo corre veloce e lo stabilimento non può attendere, per questo insieme a Fim e Fiom abbiamo chiesto due incontri: ai commissari di Ilva in AS e al Governo. È indispensabile un intervento tempestivo per trovare una soluzione che salvaguardi gli interessi dei lavoratori, dell’ambiente e delle comunità coinvolte.

Ma non è solo Ilva a fare i titoli dei giornali: altre aziende del settore metalmeccanico si trovano in difficoltà. Wartsila, SiderAlloys, Electrolux sono solo alcuni esempi di imprese che devono affrontare sfide legate alla trasformazione digitale, alla concorrenza internazionale e alla necessità di adattarsi a un mercato in continua evoluzione. È fondamentale che il Governo adotti politiche industriali mirate e interventi urgenti per sostenere queste aziende durante le fasi di transizione e riconversione.

In questi giorni abbiamo assistito inoltre a uno scambio non proprio pacifico tra il Premier Meloni e l’ad di Stellantis, Tavares. Le dichiarazioni rilasciate da quest’ultimo il giorno in cui il Governo annunciava gli incentivi le ho ritenute personalmente ingenerose nei confronti dei lavoratori di tutti gli stabilimenti italiani di Stellantis.

Come sapete, abbiamo chiesto un incontro sia al Presidente del Consiglio che a Stellantis al fine di aprire un tavolo di confronto puntuale sulla situazione degli stabilimenti italiani del gruppo e della rete di fornitura. Non era mai successo che, a fronte di difficoltà che non dipendono dall’organizzazione e della produttività degli stabilimenti, si puntasse il dito su due stabilimenti da sacrificare se il governo non dovesse intervenire con gli incentivi. Occorre subito fare chiarezza.

In questo contesto italiano, il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro riveste un ruolo cruciale. Il rinnovo del CCNL rappresenta un’opportunità per affrontare le nuove sfide del settore metalmeccanico e garantire condizioni lavorative e retributive dignitose per i dipendenti. È necessario puntare su un aumento salariale che tenga conto del costo della vita e dell’allineamento con gli standard europei, oltre a promuovere la riduzione dell’orario di lavoro per migliorare l’equilibrio tra vita e lavoro e rendere le fabbriche più attrattive per le nuove generazioni.

In questo momento di crisi, è essenziale che tutte le parti coinvolte – lavoratori, aziende, istituzioni – collaborino e si impegnino per trovare soluzioni concrete e sostenibili. Il settore metalmeccanico ha dimostrato la propria resilienza in passato e sono fiducioso che, con determinazione e innovazione, saprà superare anche le sfide più difficili che si presentano oggi.

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