Acciaierie d’Italia: da Governo ci aspettiamo decisione chiara a tutela dei lavoratori, dell’ambiente e della produzione

Se c’è una vertenza simbolo del nostro Paese è quella dell’ex Ilva. E non solo in senso negativo. Certo rappresenta l’assenza di politica industriale e di visione di tutti i Governi che si sono avvicendati negli ultimi anni, rappresenta l’agonia di interi territori che chiedono rispetto, ma rappresenta anche la forza dei lavoratori che, nonostante tutti e tutto, non hanno ancora smesso di lottare. A testimoniarlo ci sono le lettere inviate a chiunque giochi un ruolo in questa vicenda, finanche al Presidente della Repubblica, ci sono ancora le decine di scioperi e manifestazioni messe in campo, le autoconvocazioni a Palazzo Chigi, le conferenze stampa. In ultimo quella che si è tenuta proprio a Piazza Colonna lo scorso 11 dicembre con i Segretari generali delle sigle metalmeccaniche.

INDIGNAZIONE

“Oggi diamo voce ancora una volta alla protesta e all’indignazione dei lavoratori. Riteniamo positiva la convocazione ricevuta per il 20 dicembre con i Ministri di questa Repubblica, i lavoratori meritano di conoscere quali siano le intenzioni del Governo prima dell’Assemblea dei soci del 22. Fino a oggi abbiamo sempre ricevuto risposte attendiste e contraddittorie, ma ora vogliamo sapere qual è la decisione di questo Governo per salvaguardare i posti di lavoro, l’ambiente e la produzione. Non si può continuare a prendere tempo”. Così ha commentato il Segretario generale della Uilm, Rocco Palombella.
“Noi difendiamo il lavoro, l’ambiente e la produzione. I lavoratori – aggiunge – non smetteranno mai di lottare per tutto questo. Noi dobbiamo costringere il Governo a prendersi le sue responsabilità. La soluzione serve adesso, non tra dieci anni. Mittal ha già deciso, vuole i soldi senza metterci 1 solo euro per il futuro dell’ex Ilva”.
Ed è per questo che il leader dei metalmeccanici della Uil si dice pronto a uno sciopero generale della categoria.

SALVARE L’EX ILVA
“Se la posizione del Governo restasse quella assunta in questi mesi – sottolinea Palombella – ovviamente noi saremmo contrari, se invece la posizione sarà finalmente quella di mettere da parte Mittal e assumere la regia pubblica di questa azienda forse l’ex Ilva avrà un futuro. Che sia chiaro che noi non vogliamo l’acciaio di Stato, noi vogliamo un’azione di salvataggio dell’azienda. Lo Stato deve requisire gli impianti, affidarli a una governance all’altezza e poi rimetterla sul mercato alla luce anche di un percorso di decarbonizzazione che è necessario per salvaguardare ambiente, occupazione e produzione”. “Da anni – conclude – stiamo lanciando grida di allarme. Purtroppo, le nostre preoccupazioni si sono realizzate. Ora il Governo deve assumere una posizione chiara, netta e senza tentennamenti”.

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