Contro la violenza ognuno faccia la sua parte

di Loretta Tani

La scorsa settimana, dopo l’ennesimo raccapricciante femminicidio di Giulia Tramontano e del bambino che portava in grembo, il Consiglio dei Ministri, per cercare di interrompere questo ciclo di violenza, ha approvato un disegno di legge con un pacchetto di misure che sono tutte riconducibili alla prevenzione, chiedendo al Parlamento la procedura di urgenza per la sua approvazione.

VOGLIA DI CAMBIARE
Sono passati mesi dal giorno dell’evento Contro la violenza, voluto e organizzato dalla Commissione Pari Opportunità di Federmeccanica, Assistal, Fim, Fiom e Uilm, un evento che per il settore dei metalmeccanici ha segnato una tappa importante perché ci ha visti protagonisti della voglia di cambiare. La nostra nazione, l’Italia, sempre più ci lascia sbigottite, amareggiate, ferite, impaurite davanti a tanta violenza profusa nei confronti di donne, madri, compagne, figlie. Una violenza efferata, crudele, che non ha logica, che non ha motivo. Ci troviamo davanti a questo scenario quasi ogni giorno, per il quale dobbiamo e vogliamo trovare la strada del cambiamento, per ritornare ai giusti valori di una “vita umana” che non debba essere sprecata per il delirio di onnipotenza di quell’uomo che un giorno era stato considerato l’amore della vita.

IL NOSTRO CONTRIBUTO
Il 10 novembre scorso ci siamo avvalse di persone esperte che vivono quotidianamente il dramma delle donne violate, maltrattate, per capire come agiscono in queste situazioni, quali sono le dinamiche, quale interpretazione danno al comportamento del maltrattante, quali procedure mettono in atto, e cosa si può fare per dare anche noi il nostro contributo relativamente al nostro settore, alle nostre competenze all’interno delle aziende metalmeccaniche. Gli interventi che si sono succeduti avevano tutti un filo conduttore, dal settore sanitario, ai centri antiviolenza, alle forze dell’ordine, è cioè la mancanza di un’adeguata formazione per contrastare il fenomeno. Formare le persone che sono destinate al servizio è quanto meno prioritario, ma è ancora più corretto ed efficace formare tutte le persone che lavorano in questi ambiti, perché ciascuna di loro potrebbe, anche in un secondo momento, aver a che fare con donne maltrattate. È importante insegnare a distaccarsi dai pregiudizi derivanti dai retaggi personali ed è proprio per questo che un’educazione emozionale e una formazione al rispetto delle diseguaglianze sarebbe opportuno farla fin dai primi anni di scuola. La violenza sulle donne non è da considerarsi un fatto individuale ma sociale, per tutte le ripercussioni che si riflettono sulla nostra società.

UN OPUSCOLO INFORMATIVO 
È stata unanime la decisione della Commissione di raccogliere in un opuscolo il lavoro svolto in quella giornata riportando ogni singolo intervento che ha generato emozioni, nuovi progetti, e soprattutto l’idea che quella giornata non rimanesse soltanto appannaggio di coloro che erano presenti in sala, ma fosse capitale comune attraverso un testo da divulgare ad una ampia platea di persone che possono aiutare a contrastare la violenza ed essere anche loro protagonisti di un cambiamento culturale.
Si riporta il link dell’opuscolo con la speranza che sia letto e adeguatamente divulgato in maniera capillare all’interno delle nostre rappresentanze sindacali al fine di raggiungere il maggior numero di lavoratrici e lavoratori.

Buona lettura

https://www.uilmnazionale.it/contro-la-violenza-il-contratto-dellindustria-metalmeccanica-e-della-installazione-di-impianti-azioni-e-cultura-di-genere/

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