L’Editoriale

Care lavoratrici e cari lavoratori,

come sapete si sono svolti a Salonicco, in Grecia, il Comitato esecutivo IndustriAll Europe e la Conferenza di metà mandato. La riunione, a cui ho partecipato con una delegazione della Uilm, si è aperta con un’ampia introduzione del Segretario generale Luc Triangle che ha descritto la situazione industriale europea, in particolare dei settori a forte impatto energetico che stanno soffrendo il caro energia e gli effetti della guerra in Ucraina.

Inoltre, è stato illustrato il grave effetto dell’aumento dell’inflazione, che ha avuto un importante impatto sui salari dei lavoratori, fino al 30%. Come soluzione a questi problemi si è proposto una riduzione dei profitti da parte delle multinazionali, l’utilizzo di fondi pubblici europei e nazionali con condizionalità alle imprese e aiuti ai cittadini e lavoratori in difficoltà.

Le sfide epocali che sono già presenti e che stanno rivoluzionando l’industria europea, rappresentate dalla transizione ecologica e digitale, devono essere gestite attraverso un Green Deal che metta sullo stesso piano la sostenibilità ambientale, sociale, economica e industriale per una Giusta Transizione.

IndustriAll Europe ha approvato la decisione della CES di organizzare nel prossimo autunno una mobilitazione europea per rivendicare gli aumenti salari contro l’inflazione record e un futuro produttivo ecosostenibile, salvaguardando l’occupazione e lo sviluppo dei Paesi europei.

Durante il Comitato Esecutivo è stato presentato il Piano Strategico per il periodo 2023-2025 che ha al centro il rafforzamento della forza sindacale per rivendicare lavoro stabile e sostenibile nel settore industriale europeo, per aumentare i salari, per avere condizioni eque nei luoghi di lavoro, per la solidarietà e la pace in Europa.

Stiamo dunque attraversando un periodo storico che sta mettendo a dura prova i lavoratori e le organizzazioni sindacali, per questo incontri come quelli che abbiamo fatto a Salonicco diventano fondamentali per approntare un Piano strategico europeo. L’obiettivo è quello di rimettere al centro delle agende dei Governi e dell’Unione europea il lavoro, i salari e un futuro produttivo ecosostenibile per vincere la sfida della transizione ecologica e digitale. Vogliamo dare maggiore forza alle organizzazioni sindacali e questo deve essere l’obiettivo di queste giornate.

È notizia recente che l’Istat abbia rivisto leggermente al rialzo la crescita italiana del primo trimestre, portandola dallo 0,5 allo 0,6% nel confronto con il trimestre di chiusura del 2022. Il dato italiano per il primo scorcio del 2023 è sicuramente migliore di quello delle principali economie concorrenti, ovvero Francia e Germania, ma certamente non possiamo abbassare la guardia.

Secondo l’ultima indagine congiunturale di Federmeccanica, la produzione metalmeccanica nei primi mesi del 2023 ha rallentato segnando un andamento stagnante rispetto al trimestre precedente. Le aziende e i lavoratori vivono nell’incertezza del futuro, complice il significativo impatto dei rincari delle materie prime e dell’energia sui costi di produzione.

Il dato allarmante riguarda anche l’utilizzo della cassa integrazione che, nello stesso trimestre citato, ha visto l’autorizzazione di 56,2 milioni di ore, contro 46,5 milioni dello scorso anno nello stesso periodo. Parliamo di circa 123mila lavoratori rispetto ai 100mila del 2022.

La strada è tutta in salita quindi. E la cosa peggiore è che al nostro Paese in dieci anni serviranno 3,5 milioni tra giovani e donne. Proprio coloro che spesso non siamo capaci di ascoltare, di cui non riusciamo a intercettare i bisogni. Anche per questo sarà importante nel prossimo rinnovo del CCNL Federmeccanica-Assistal puntare a salario e riduzione di orario di lavoro, uno strumento quest’ultimo che può cambiare il modo di vivere la fabbrica e renderla più a “misura di persona”.

Tutto questo, a mio avviso, è fondamentale per affrontare la sfida della transizione ecologica che impatterà su tutti i comparti della metalmeccanica a partire dall’automotive. A proposito è notizia recente la gigafactory francese lanciata da Stellantis, una fabbrica che produrrà batterie per 300 mila auto all’anno con un investimento di 7 miliardi con Acc per tre impianti.

Mentre questo accade al confine tra Francia e Belgio, i nostri occhi sono tutti puntati su Termoli, dove l’investimento previsto è di oltre 2 miliardi e l’inizio della produzione dovrebbe avvenire nel 2026. Quel che è certo è che noi faremo di tutto per far sì che il nostro Paese ritrovi il suo posto in un settore in cui da sempre ci siamo contraddistinti nel mondo intero. Le sfide non ci preoccupano, a preoccuparci come sempre è l’inerzia del Governo.

Approfitto di questo mio editoriale per ricordarvi che questo numero di Fabbrica società esce in una data importante. Era infatti il 2 giugno 1946 quando l’Italia, appena uscita dalla Seconda Guerra Mondiale, sceglieva con un referendum di scrivere una nuova pagina della sua storia, preferendo la Repubblica alla monarchia. Ecco perché noi oggi la vogliamo e la dobbiamo celebrare, mai come in questo momento è importante ricordare i valori che spinsero i nostri connazionali a compiere una scelta così importante e significativa per il nostro Paese.

In alto il tricolore, Buona Festa della Repubblica a tutti voi…

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