Care lavoratrici e cari lavoratori,
questo è il primo numero di Fabbrica società del 2023. Ne approfitto subito per augurare a tutti noi un buon inizio, sempre pronti a mettere in campo la nostra determinazione per la salvaguardia dei lavoratori e per riportare al centro del dibattito politico il tema del lavoro.
Come sempre non mancano le vertenze aperte e i problemi da affrontare. A cominciare dalla vicenda ex Ilva. L’approvazione del provvedimento che prevede un finanziamento a fondo perduto di 680 milioni è una resa incondizionata del Governo nei confronti della multinazionale. Un atto grave e irresponsabile, che concede questa ingente somma di denaro senza reali garanzie occupazionali e produttive né vincoli chiari sul futuro degli stabilimenti.
Proprio per questo su nostra iniziativa si è svolto un referendum nello stabilimento di Taranto e il 98,85% dei votanti si è espresso a favore di una ricapitalizzazione immediata dell’attuale gestione di Acciaierie d’Italia. Questi temi li ribadiremo con fermezza anche al prossimo incontro al Ministero delle Imprese e del Made in Italy con il Ministro Urso che si terrà il 19 gennaio, in concomitanza con uno sciopero in tutto il Gruppo e un presidio a Roma, sotto lo stesso Ministero.
Il giorno precedente invece, il 18 gennaio, sempre al Mimit incontreremo lo stesso Ministro in un tavolo sul settore metalmeccanico e sulle crisi aperte. Sarà la prima vera occasione di confronto con il nuovo Governo sugli aspetti che ci riguardano più da vicino, ci baseremo come sempre sul merito delle questioni con l’unico obiettivo di difendere il sistema manifatturiero italiano e tutti i lavoratori.
In questo numero affrontiamo già alcune questioni come quella l’elettrodomestico che sta vivendo un periodo difficile. Da una parte l’accordo siglato con Electrolux sulle 222 uscite previste per l’Italia dal piano di riorganizzazione e di riduzione del personale annunciato dalla multinazionale, dall’altra Whirlpool che ha annunciato una perdita di volumi di circa il 20% nel 2022 e che non ha voluto ancora confrontarsi con il sindacato sulle scelte strategiche e sulla presenza in Europa e in Italia.
Ci sono settori che stanno vivendo invece un buon momento come quello dell’aerospazio. Inoltre, questo sarà l’anno dei contratti integrativi per molte aziende e questo è importante ed è anche sintomo di “buona salute” delle stesse aziende. Ci impegneremo al massimo per fa sì che quindi vengano raggiunti tutti gli obiettivi prefissati.
A proposito di contrattazione, la nostra categoria nel 1997 ha fatto da apripista a livello nazionale con la costituzione di uno dei più grandi fondi di previdenza complementare, Cometa. Un atto rivoluzionario per il bene dei lavoratori, per salvaguardare i loro trattamenti di fine rapporto e per garantire un futuro migliore al termine dell’attività lavorativa. L’11 gennaio scorso ho partecipato all’inaugurazione della nuova sede a Milano.
Negli anni abbiamo fatto molto, con l’obiettivo primario dell’interesse dei lavoratori. Ora bisogna migliorare e accrescere il numero degli aderenti perché, soprattutto per le giovani generazioni, la previdenza complementare sarà fondamentale. Dal Governo ci aspettiamo norme che facilitino l’adesione dei lavoratori riducendo la tassazione. Noi continueremo a fare la nostra parte, informando e coinvolgendo i lavoratori in ogni luogo di lavoro.
Chiudo questo mio editoriale mentre il nostro Segretario della Uil, PierPaolo Bombardieri, esce dal Ministero del Lavoro dopo un incontro su un tema che per noi viene prima di tutti: la sicurezza sui luoghi di lavoro. Purtroppo, anche oggi il sindacato non ha ottenuto le risposte che cercava, le persone continuano a morire e noi continuiamo a discutere. È il momento invece di agire e di fare in fretta, servono più investimenti, più controlli, più sanzioni, più formazione, meno precariato. Non smetteremo mai di ripeterlo.
Buona lettura!