L’Editoriale

Care lavoratrici e cari lavoratori,

anche quelle trascorse sono state settimane intense in vista delle festività natalizie e date le numerose questioni che affrontiamo quotidianamente. Il 30 novembre scorso abbiamo svolto l’Esecutivo della Uil dove abbiamo affrontato tanti argomenti inerenti al nuovo Governo.

Nel corso dell’incontro con il Presidente del consiglio dello scorso 9 novembre, infatti, la Uil aveva avanzato precise proposte, in coerenza con tutte le piattaforme elaborate unitariamente con CISL e CGIL, sull’insieme dei temi del lavoro, economici e sociali del Paese.

In particolare, la UIL aveva richiesto il taglio del cuneo fiscale, la detassazione delle tredicesime, la detassazione degli aumenti contrattuali e la detassazione degli accordi di secondo livello. Su queste e su altre richieste la legge di bilancio non dà risposte significative.

L’Esecutivo ha giudicato sbagliato l’aumento dei voucher a 10mila euro e l’allargamento della platea dei prestatori, poiché precarizza i rapporti di lavoro, riduce tutele e diritti e indebolisce la contrattazione in settori strategici per l’economia dell’Italia.

Anche sulla legge di bilancio il giudizio non è positivo, dall’estensione della flat tax all’aumento del tetto all’utilizzo del contante, dal depotenziamento della tassa sugli extra profitti, all’iniquo blocco della rivalutazione per le pensioni sopra quattro volte il minimo, con un danno rilevante per i pensionati italiani.

Mancano risorse per investimenti nella scuola, nella ricerca e nella sanità, che sono settori strategici per lo sviluppo del Paese. La legge di bilancio non destina risorse al Mezzogiorno necessarie a ridurre drasticamente il divario con il resto del Paese.

Per questo la Uil ha chiesto a Cgil e Cisl di avviare un percorso di mobilitazione regionale o territoriale e di categorie sui posti di lavoro. Un appello a cui ha risposto convintamente solo la Cgil.

Per quanto riguarda noi metalmeccanici, oltre a dare il pieno sostegno alla Confederazione, siamo stati impegnati sul fronte delle vertenze e in alcuni consigli territoriali.

Sono stato a Monza-Brianza il 6 dicembre scorso e la scelta di organizzare un consiglio territoriale nel bunker Breda di Sesto San Giovanni, in una delle più importanti ex fabbriche del territorio testimonia come l’Italia debba ripartire necessariamente dal settore manifatturiero, altrimenti il prezzo maggiore verrà pagato dai lavoratori metalmeccanici.

Il giorno dopo sono stato a Cremona per il Consiglio territoriale di Bergamo-Cremona.
Anche qui il settore metalmeccanico si sta dimostrando, per l’ennesima volta, più avanti rispetto ai Governi, ormai da anni disinteressati del futuro industriale del nostro Paese, nel capire la realtà e trovare le giuste azioni per preservare il patrimonio occupazionale e produttivo.

Purtroppo, non trovano ancora pace i lavoratori di Acciaierie d’Italia, il Ministro Urso ha dichiarato nelle scorse ore che non intende nazionalizzare l’ex Ilva e che la presenza dello Stato deve essere temporanea. Lo sciopero organizzato in tutto il Gruppo e le nostre richieste continuano a rimanere inascoltate, mentre gli impianti vengono fermati e i lavoratori sono in cassa integrazione.
Se la nazionalizzazione non è la soluzione, ci attendiamo di sapere come il Governo intende risolvere la questione di Acciaierie d’Italia. Il destino della siderurgia in Italia dipende dall’ex Ilva.

Il 7 dicembre abbiamo mandato una richiesta di incontro alla Ministra del Lavoro Calderone, relativamente alle rilevanti crisi aziendali che impattano sul settore metalmeccanico.

L’incontro vuole essere anche un modo per stabilire relazioni dirette e confrontarci su come sviluppare scelte pubbliche valide relative al lavoro nel nostro settore. Restiamo in attesa di una sua risposta.

Nel frattempo, però, in questo numero di Fabbrica società affrontiamo anche altri temi come quelli internazionali e legati alla salute e sicurezza. Parliamo di come si sta evolvendo la vertenza Wartsila e anche la trattativa Electrolux. E, da ultimo ma non per importanza, vi raccontiamo dell’esperienza di MetApprendo, la formazione per i lavoratori metalmeccanici e di installazione di impianti che non solo adempie a un obbligo contrattuale ma mira a valorizzare le persone e a conservarne nel tempo il valore professionale. Sarà una sfida fondamentale nell’era della transizione ecologica e ancora una volta noi metalmeccanici vogliamo essere i precursori del cambiamento.

Buona lettura!

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