Electrolux: investimenti e tutela occupazione nonostante le difficoltà

Investimenti tecnologici rilevanti, progetto industriale nel medio periodo, salvaguardia occupazionale e importanza delle relazioni industriali. Così si potrebbe riassumere la visita degli stabilimenti del Gruppo Electrolux di Susegana (Treviso) e Porcia (Pordenone) dello scorso 8 aprile del Segretario generale Uilm Rocco Palombella. I vertici italiani e responsabili dei due siti italiani hanno guidato la rappresentanza sindacale, descrivendo gli investimenti messi in campo e i progetti futuri del colosso dell’elettrodomestico, che nel mondo ha 52mila dipendenti e 12,3 miliardi di euro di fatturato nel 2021.

STRATEGIA INDUSTRIALE
Cinque stabilimenti produttivi, tre centri di Ricerca e Sviluppo per oltre 5.600 dipendenti. La centralità dell’Italia per il Gruppo Electrolux si denota anche dall’aumento degli investimenti nel corso degli anni, con un raddoppio dal 2018 in poi, superando i 100 milioni nel 2022. Un esempio di questo, ha sottolineato il leader Uilm, “è la nuova linea produttiva ‘Genesi’ nel sito di Susegana per la produzione automatizzata di frigoriferi da incasso, con il ruolo fondamentale ricoperto dal lavoratore e la riqualificazione professionale attraverso un percorso formativo importante”.
Allo stesso tempo, ha aggiunto, “nel sito di Porcia sono stati realizzati e sono previsti rilevanti investimenti innovativi e nuovi modelli di lavatrici e lavasciuga di alta gamma, con particolare attenzione all’ergonomia e alle nuove competenze necessarie ai lavoratori”.
Una strategia di lungo termine che è stata delineata dalla dirigenza italiana nel corso dell’incontro con gli esponenti nazionali di Fim Fiom Uilm, che dovrà essere sostenuta dai volumi di produzione. A questo proposito è stato illustrato l’aumento importante che si è registrato in questi anni, partendo dai 4 milioni di pezzi prodotti nel 2019 e 2020, arrivando ai 4,8 milioni nel 2021 e la previsione di superare i 5 milioni nel 2022. La crescita della produzione negli anni di pandemia è anche la conseguenza del cambiamento delle abitudini quotidiane dei cittadini italiani, con il boom dell’online, restrizioni e nuove modalità lavorative e dell’istruzione. Inoltre, i dirigenti del Gruppo Electrolux hanno voluto sottolineare l’importanza del percorso verso la neutralità climatica e la sostenibilità ambientale che ha intrapreso da tempo, con l’obiettivo di riduzione dell’80% delle emissioni di carbonio entro il 2025 e l’azzeramento entro il 2050. Una trasformazione della produzione attraverso l’eliminazione di fonti fossili, come dimostra la riduzione negli ultimi anni del 70% delle emissioni di carbonio e di oltre il 60% di utilizzo di acqua. L’attuazione di questi importanti cambiamenti, però, sono messi in forte difficoltà a causa della guerra in Ucraina e dalla pandemia per la contestuale situazione di scarsità e aumento dei prezzi delle materie prime come acciaio e altri componenti elettronici, oltre alla crescita del prezzo dell’energia e alle difficoltà della logistica tra ritardi delle consegne e aumento dei costi.

RUOLO DEL SINDACATO
Nel corso della visita, è stato evidenziato da parte della dirigenza italiana del Gruppo Electrolux come sia importante il concetto di flessibilità per affrontare le conseguenze della pandemia, e in questo il ruolo del sindacato è fondamentale per superare le difficoltà causate dal Covid.
“Da parte nostra” ha aggiunto Palombella, “continuerà a esserci un rapporto costruttivo con Electrolux, come già abbiamo dimostrato nel rinnovo dell’integrativo firmato lo scorso anno, andando sempre nella direzione della salvaguardia occupazionale e del patrimonio produttivo italiano”.
Elementi positivi che accompagnati dalla strategia “proattiva messa in campo dall’azienda, con investimenti nel medio lungo termine che vedono al centro i lavoratori”, come ha ribadito il Segretario generale Uilm, rappresentano “un forte segnale per riuscire a superare le attuali emergenze e affrontare le sfide future”.

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