Uilm Perugia: un territorio di eccellenze che resiste alle crisi

di Daniele Brizi

Una realtà a macchia di leopardo. Così può essere definito, in maniera estremamente sintetica, il sistema industriale del territorio di Perugia. Nella provincia, che dal punto di vista dell’estensione geografica è una delle più grandi d’Italia, sono presenti vere e proprie eccellenze, leggasi le aziende operanti nel settore dell’aerospazio, dell’automotive, della siderurgia, che rappresentano per la loro storia, per il numero di addetti, per la loro incidenza a livello anche internazionale, elementi fondamentali del comparto manifatturiero. Accanto a queste, operano una moltitudine di piccole e medie imprese, che per la loro capillarità e diffusione rappresentano il vero “cuore pulsante” del sistema industriale del territorio. Realtà, queste ultime, che sono legate a doppio filo all’andamento delle industrie più grandi e strutturate, per le quali nella maggior parte dei casi prestano attività come terzisti.

UNA CRISI DOPO L’ALTRA

Un sistema a catena che ha rivelato tutte le sue fragilità con lo scoppio della crisi finanziaria prima e, poi, con quella dovuta alla pandemia. In particolare, il comparto aerospaziale, che vede nella Umbra Group, nella Oma Tonti, nella Ncm e nella Angelantoni i principali attori, è stato quello che più ha accusato una flessione negli ultimi due anni. Si è fatto ampio ricorso agli ammortizzatori sociali, in alcune realtà sono stati sottoscritti accordi difensivi per difendere i livelli occupazionali. Un obiettivo che, non senza difficoltà, è stato raggiunto, tutelando i circa tremila addetti attivi nel comparto. Ma lo stop di queste maggiori realtà ha influito pesantemente sull’indotto: le piccole e medie aziende che ruotano attorno alle maggiori hanno registrato cali spaventosi di commesse, con crolli di fatturato, e di conseguenza una volta terminati gli strumenti quali la cassa integrazione covid, abbiamo dovuto affrontare trattative complicate per evitare licenziamenti in blocco, in alcuni casi risultati purtroppo inevitabili. Oggi la situazione generale sembra risollevarsi, il rallentamento della pandemia ha portato un po’ di sereno a livello di visibilità e di prospettiva.

INNOVAZIONE E SVILUPPO
Molte aziende – soprattutto quelle che avevano capito che puntare su innovazione e sviluppo anche nei momenti difficili rappresenta una valida soluzione – sono alla ricerca di personale. Segnali positivi che fanno ben sperare per il futuro del comparto aerospaziale, che come detto rappresenta la vera eccellenza del territorio.
Capitolo a parte il settore dell’automotive e della siderurgia. L’andamento negativo del mercato dell’auto ha messo e continua a mettere in seria difficoltà le aziende del perugino che lavorano per i colossi del settore, concentrate soprattutto nell’area nord della provincia, quella dell’Alto Tevere.
Dopo anni complicati, la Fonderia di Assisi (ex Fonderia Tacconi) nonostante sia coinvolta ancora in una procedura concordataria molto delicata, ha ripreso a pieno regime l’attività, forte delle commesse ottenute da marchi prestigiosi, Ferrari e CNH su tutti.

ARTIGIANATO
Infine, nota a margine merita il settore dell’artigianato, altro ramo importante dell’economia del territorio. Le imprese artigiane attive nel territorio sono migliaia, la maggioranza delle quali però ha forma di impresa individuale, la più semplice ma anche la meno strutturata.
Come Uilm Perugia, abbiamo dedicato grande attenzione a queste realtà, spesso “trascurate”, riscontrando un grande interesse da parte dei lavoratori, che hanno visto nel sindacato il soggetto in grado di fornire aiuto e sostegno, facendo superare quella sensazione di essere “di serie B” rispetto ai colleghi dell’industria. Le copiose iscrizioni che abbiamo raccolto nel territorio lo testimoniano.

RINNOVO DELLE RSU
In chiusura, un breve passaggio sulle elezioni per i rinnovi delle Rsu. Da inizio anno si sono svolte le votazioni in tre importanti aziende del territorio, e in tutte la Uilm ha raccolto risultati positivi: alla Oma Tonti abbiamo mantenuto un delegato, ma raddoppiando i consensi che erano stati ottenuti alle scorse elezioni; alla Nardi (azienda storica della zona di Città di Castello che produce macchine agricole) nonostante le non poche difficoltà abbiamo eletto un nostro rappresentante; infine alla Dewalt Industrial Tools di Corciano (facente parte del gruppo Stanley) abbiamo vinto con il doppio dei voti presi dalla Fiom e il triplo della Fim, riuscendo a diventare il primo sindacato dopo quattro anni di intenso lavoro.
Naturalmente ci sono ancora tante sfide che ci aspettano nel futuro, ma con la disponibilità, l’impegno e la dedizione che da sempre contraddistingue la Uilm siamo sicuri che saremo in grado di affrontarle e di vincerle.

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