L’Editoriale

Care lavoratrici e cari lavoratori,

subito dopo le elezioni del presidente della Repubblica l’auspicio era quello che l’esecutivo e il Parlamento avrebbero cercato di recuperare il tempo perso e soprattutto si sarebbero concentrati sui tagli accumulati per accelerare i progetti del PNRR. Infatti, è indispensabile avviare una fase di stabilizzazione per affrontare le sfide che ci attendono.

La crescita economica ci ha subito fatto esultare immaginando la ripartenza del Paese, ma la ripresa ci ha fatto riscoprire alcune debolezze: la mancanza di materie prime, di microchip e semiconduttori. Il fenomeno non riguarda solo il nostro settore, e si è aggravato con l’aumento spropositato dei costi dell’energia, del gas, del petrolio. Tutto questo sta creando grande preoccupazione nelle famiglie.

Dopo le divisioni e gli attriti per l’elezione di Mattarella, il governo ha provato a intervenire sui temi emergenziali del Paese con il decreto Milleproroghe. Purtroppo, ancora una volta abbiamo registrato una grande frattura nella maggioranza: il governo è andato sotto quattro volte su temi di grande rilevanza. Tant’è che Draghi ha avvertito la necessità di andare da Mattarella, che ha rilasciato dichiarazioni forti nel tentativo di richiamare tutti i capigruppo ad assumere comportamenti coerenti e responsabili. La strada imboccata rischia di portarci direttamente ad elezioni anticipate.

A questa situazione così complicata, in queste ore si è aggiunta l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia che rischia di avviare una fase di conflitti con grandi ripercussioni. Come ricorderete, Putin non si è mai convinto delle conclusioni della guerra fredda e in questo momento ha annunciato in tv l’autorizzazione a operazioni militari del Donbass e ha lanciato un appello ai soldati ucraini affinché depongano le armi. Il capo del Cremlino ha intimato ai Paesi stranieri di evitare interferenze, altrimenti ci saranno conseguenze mai viste.

Sono momenti frenetici e delicati, l’Europa con in testa la Germania e gli USA ha deciso di adottare misure sanzionatorie nei confronti della Russia. Questo ha fatto aumentare le tensioni e creato problemi economici per gli stessi Stati, in particolare per noi che importiamo gas dalla Russia.

Senza voler entrare nel merito, si respira un clima molto pesante; noi metalmeccanici insieme ai chimici abbiamo sollecitato il sindacato europeo a formalizzare un documento di condanna nei confronti della Russa e un appello all’Europa per un comportamento responsabile.
Anche Cgil Cisl e Uil hanno deciso di organizzare sit-in e iniziative in tutta Italia per dire no alla guerra e a ogni forma di conflitto armato.

Nel frattempo, noi dobbiamo continuare a seguire le vertenze in atto.

Il governo ha finalmente ascoltato il nostro grido di dolore sull’automotive. I provvedimenti previsti sono importanti, ma non esaustivi vista la complessità del tema.
Il 1° marzo ascolteremo dall’incontro tra Tavares e gli investitori quali saranno le reali intenzioni di Stellantis, mentre accogliamo con soddisfazione la scelta di riconoscere un premio straordinario a tutti i suoi dipendenti nel mondo. I lavoratori italiani riceveranno ad aprile 450 euro aggiuntivi al premio annuo contrattuale.

Adesso pretendiamo l’attivazione del tavolo al Mise per capire cosa ne sarà del destino di migliaia di lavoratori. Per quanto riguarda l’investimento sulla gigafactory a Termoli ci aspettiamo la conferma consapevoli che non sarà sufficiente a soddisfare le difficoltà che si abbatteranno sul settore del motore a combustione. Ma sarà un primo segnale importante.

Per quanto riguarda invece la siderurgia, nonostante la fase di mercato molto positiva, il caro energia si sta facendo sentire. Sono due le realtà più in difficoltà: Jws Piombino e Acciaierie d’Italia. Mentre gli altri continuano a fare utili, Acciaierie d’Italia annuncia nuove settimane di cassa integrazione. Ci aspettiamo di conoscere il piano industriale e le prospettive per tutti gli stabilimenti, vogliamo porre fine a questa lunga agonia. Governo e Invitalia devono prendersi le loro responsabilità e dire cosa intendono fare.

Naturalmente seguiremo con attenzione anche tutte le altre vertenze aperte e soprattutto aderiamo convintamente alla settimana sulla sicurezza sul lavoro di Cgil Cisl e Uil per ribadire un concetto semplice e importante: la vita viene sempre prima di tutto.

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