L’Editoriale

Cari lavoratori,

anche in questo numero di Fabbrica società abbiamo dovuto fare delle scelte per sintetizzare gli impegni delle ultime due settimane, coincise con il periodo preelettorale che per quanto ci riguarda ha prodotto una paralisi degli incontri ai Ministeri competenti, Sviluppo economico e Lavoro.

Un breve cenno alle elezioni ci sembra doveroso per i nostri lettori, abbiamo protestato anche formalmente poiché il Governo ha deciso di non affrontare vertenze importanti come quelle dell’ex Ilva, di Stellantis o del settore automotive prima delle elezioni o addirittura del ballottaggio.

Rimandare la discussione sul futuro di assetti industriali importanti, che possono incidere sui livelli occupazionali di intere comunità, ci è sembrato assurdo considerando che in Italia si vota ogni anno. Èparadossale ogni volta bloccare la discussione su tematiche così importanti, per giunta in un periodo di pandemia come quello in cui ci troviamo.

La seconda cosa che mi sembra doveroso analizzare è l’esito del voto. Ancora una volta, indipendentemente da chi ha vinto e chi ha perso, il dato che è emerge è la disaffezione dei cittadini alla vita politica. Circa la metà dei cittadini ha disertato le urne, un dato sconfortante.

Detto questo, l’attività sindacale si è resa molto intensa a partire dalla due giorni di Esecutivo Uil, il 27 e 28 settembre, a Viterbo, sul tema della “Rappresentanza e rappresentatività” che abbiamo ripreso nel nostro Esecutivo del 5 ottobre.

Il 28 sera abbiamo anche fatto il punto sulla situazione dell’ex Ilva con l’ad di Acciaierie d’Italia, in assenza di una convocazione al Mise, e il 29 abbiamo tenuto il coordinamento unitario Fim Fiom Uilm in cui abbiamo deciso di denunciare l’inerzia del governo e di mettere in cantiere una serie di iniziative, tra cui l’autoconvocazione a Roma per la fine di ottobre.

Abbiamo intensificato l’attività dei Consigli territoriali: il 30 settembre quello dell’Area Nord Toscana, dove si registra una importante ripresa dell’attività produttiva da un lato e realtà in difficoltà dall’altro, come nel caso della Sanac, azienda che non rientra nel nostro contratto ma il cui destino è legato alla vertenza dell’ex Ilva e interessa 300 lavoratori; il 7 ottobre quello della Basilicata, dove in particolare Stellantis a Melfi è alle prese con una fase di passaggio che purtroppo soffre la mancanza di semiconduttori; e l’8 ottobre l’inaugurazione della nuova sede di Lecco.

Per quanto riguarda il Green Pass obbligatorio per accedere nei luoghi di lavoro, nonostante più riunioni sul tema e il nostro Consiglio nazionale straordinario del 20 settembre, continua a persistere una certa fibrillazione negli stabilimenti in attesa del 15 ottobre.

Abbiamo criticato il provvedimento del Governo che doveva essere molto più coraggioso puntando a rendere il vaccino obbligatorio. Per quanto ci riguarda continueremo a sostenere i nostri delegati e le nostre Rsu per evitare che ci siano azioni discriminatorie da parte delle aziende e nel frattempo sollecitiamo le direzioni datoriali a individuare soluzioni non onerose per quei lavoratori che per diversi motivi non sono vaccinati.

Nel frattempo, continueremo a essere presenti e determinati sulle altre vertenze che sono arrivate quasi a conclusione, a partire dalla Whirlpool Napoli, e ci auguriamo che oltre alla sentenza positiva per i lavoratori di Gianetti Ruote, la stessa azienda si adoperi per trovare soluzioni lavorative di continuità produttiva o un’alternativa produttiva per tutti i lavoratori.

Gli incontri programmati al Mise, l’11 ottobre Stellantis e il 13 Automotive (gruppo mercato), sono  appuntamenti importanti e ci aspettiamo che il Governo svolga il suo ruolo determinante in una fase così delicata che attraversa l’intero settore.

Buona lettura a tutti! 

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