DigitalMEC: progetto di Alfabetizzazione Digitale per i metalmeccanici

“Con il rinnovo del CCNL del 26 novembre 2016 abbiamo puntato raggiunto un obiettivo: far diventare la formazione un diritto individuale istituendo 24 ore di formazione continua a carico delle aziende. In quell’occasione abbiamo messo un primo, ma importante, tassello per far diventare la formazione uno strumento fondamentale per accrescere il patrimonio professionale e culturale all’interno delle aziende”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella, ha iniziato il suo intervento presso il CNEL il 10 settembre durante l’evento di presentazione delle linea guida di DigitalMEC, il progetto di Alfabetizzazione Digitale rivolto ai lavoratori dell’industria metalmeccanica e della installazione di impianti sviluppato da Federmeccanica, Assistal, Fim, Fiom e Uilm, in attuazione del CCNL 5 febbraio 2021.

DIFFONDERE L’IDENTITÀ DIGITALE
L’evento congiunto ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Tiziano Treu (Presidente CNEL), Federico Visentin (Presidente Federmeccanica), Angelo Carlini (Presidente Assistal), Stefano Franchi (Direttore Generale Federmeccanica), Marzia Segato (Electrolux Italia S.p.a.), Paolo Gubitta (Università degli Studi di Padova) e Assuntela Messina (Sottosegretario del Ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale).
DigitalMEC vuole offrire alle imprese un supporto operativo nella definizione e realizzazione di un programma formativo, personalizzabile e modulabile a seconda delle specifiche esigenze aziendali, per accrescere le abilità digitali.
Il progetto nasce anche dalla volontà di cooperare con le Istituzioni al fine di raggiungere parte degli obiettivi posti dal Ministero Innovazione Tecnologica e transizione Digitale (MITD), in particolare: diffondere l’identità digitale e colmare il gap di competenze, con almeno il 70% della popolazione che sia digitalmente abile.

RECUPERARE LE DISTANZE
La scelta di partire con questa tematica non è stata presa a caso, poiché gli eventi di questi mesi hanno accelerato la necessità di recuperare un differenziale esistente all’interno del nostro sistema industriale e poi tra l’Italia e gli altri Paesi europei.
In Italia, secondo alcune stime di Eurostat, solo il 42% degli italiani tra i 16 e i 74 anni possiede competenze digitali di base (contro il 58% nell’UE) e l’Italia è agli ultimi posti tra i Paesi europei per l’uso di Internet. Le tecnologie sono in continua evoluzione e le professioni tradizionali avranno sempre più bisogno di essere aggiornate.
Sempre secondo alcuni studi il 30% della forza lavoro, in Italia, nei prossimi anni sarà impegnato a svolgere lavori legati all’utilizzo di tecnologie digitali o all’economia circolare. Nelle piccole e medie imprese la digitalizzazione fa registrare ritardi più marcati: circa la metà non sono digitalizzate, mentre il 60% delle microimprese non ha sviluppato nessuna tecnologia digitale. Questi dati si riflettono anche nel settore metalmeccanico.

I MODULI FORMATIVI
DigitalMEC propone spunti operativi (obiettivi, destinatari, ipotesi di programma e modalità organizzative) per realizzare moduli formativi finalizzati ad acquisire le competenze di base che consentono di operare in autonomia con i più diffusi strumenti informatici al fine di facilitare l’utilizzo ordinario delle principali applicazioni presenti sia all’interno che all’esterno del luogo di lavoro, nonché la creazione e l’uso dell’identità digitale (SPID); alfabetizzare digitalmente i lavoratori metalmeccanici e della installazione di impianti, dei servizi di efficienza energetica e del facility management anche ai fini del migliore utilizzo degli strumenti di comunicazione digitale presenti in azienda e della fruizione delle piattaforme attuative degli istituti contrattuali (Fondo Cometa, Fondo MetaSalute, Welfare contrattuale), nonché degli istituti assicurativi e previdenziali (INPS e INAIL); acquisire competenze intermedie e avanzate al fine di promuovere lo sviluppo di una cultura digitale.

UN PROCESSO IN ACCELERAZIONE
Non vi è dubbio, come ha ricordato proprio Palombella, che “il Covid da una parte ha messo in luce i ritardi accumulati negli anni dalle nostre aziende, ma dall’altra ha reso più evidente l’importanza di questi strumenti, poiché di fatto proprio chi era più avanti su questa strada ha sofferto molto meno gli effetti della pandemia”.
La transizione digitale nelle aziende è una delle grandi sfide di politica industriale europea, insieme alla transizione ambientale. Per questo motivo, ha ribadito il Leader dei metalmeccanici della Uil, “quello di oggi è solo l’inizio di un percorso e da questa esperienza sicuramente positiva ci impegniamo a dare seguito e a organizzare altri moduli formativi legati a Industria 4.0, sull’introduzione di tecnologia additiva”.

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