Leonardo: la sfida industriale si vince solo attraverso un vero modello partecipativo

di Bruno Cantonetti

Il 2020 è stato un anno di difficoltà che però è servito per misurare le forze e acquisire la consapevolezza di dei propri mezzi. Un bilancio chiuso con una sostanziale tenuta del business globale nonostante alcune criticità del comparto civile maggiormente impattato dagli effetti della pandemia.
È stato comunque un anno, soprattutto nel secondo semestre, servito per iniziare a costruire le basi per una ripartenza in tutti i settori in cui Leonardo opera, proprio a partire da quelli che avevano bisogno di una maggiore attenzione, i lavoratori, le attività civili (Cyber, Aerostrutture) ma non solo quelle.

CONTRATTO INTEGRATIVO
È stato un pregio aver compreso che non si dovesse interrompere il percorso di rinnovo del contratto integrativo proprio per testimoniare tangibilmente l’attenzione al valore assoluto dei lavoratori e il conseguente bisogno di dare risposte economiche e normative.
È stato  un ulteriore pregio essere riusciti a gestire con un accordo socialmente importante i disagi provocati dalla pandemia e le dissaturazioni emerse nella Divisione Aerostrutture. Una scelta di responsabilità costruita proprio sulla consapevolezza di quanto fosse importante resistere all’onda d’urto del Covid.

2021 UN MOSAICO DA COMPORRE
Si presenta con dei tratti diversi la conferma di voler continuare a guardare avanti in un’ottica di ripresa pur in un contesto ancora complicato, la conferma degli investimenti pianificati, la volontà di proseguire nel rilancio della Divisione Aerostrutture, il cambio di passo nella Divisione Cyber, alcune acquisizioni di quote societarie di aziende funzionali al business (Hensoldt, Gem, Alea) ma anche alcune tessere che in questo importante disegno si fa fatica a collocare.
Ci riferiamo in modo particolare alle dichiarazioni fatte agli investitori di voler cedere la BU Automation e di voler intraprendere un percorso di razionalizzazione dei siti della Divisione Elettronica a cui si aggiunge la dichiarata volontà di procedere allo scioglimento della Vitrociset e agli avvicendamenti della BU SDI e delle voci di possibili alienazioni verso Fincantieri che riguardano questa BU.
Noi della Uilm da sempre siamo consapevoli che la crescita industriale passa necessariamente attraverso delle scelte, siamo però fortemente convinti che le decisioni che hanno un impatto sul futuro industriale del più grande gruppo italiano devono essere condivise!

MAGGIORE PARTECIPAZIONE
Non stiamo invocando gli Stati Generali per decidere del futuro del Gruppo Leonardo e neppure un’assemblea permanente. Riteniamo che sia arrivato il momento in cui i lavoratori abbiano la possibilità di esprimere il loro parere all’interno degli organismi che decidono e indirizzano le scelte, questa è la sfida che Leonardo deve raccogliere.
In gioco una posta importante, mantenere le giuste condizioni ambientali per concentrarsi sugli obiettivi del 2021, un anno cruciale per agganciare pienamente la fase di crescita post pandemica.

In questo scenario, il primo degli obiettivi da conseguire sarà quello di costruire una soluzione sostenibile, socialmente e industrialmente, per traghettare la Divisione Aerostrutture e tutti i lavoratori che ne fanno parte verso una prospettiva futura che riconsegni quella integrità industriale venuta meno dopo lo scorporo delle attività militari. E questo importante risultato potrà essere conseguito soltanto se saremo capaci di fare questo ulteriore passo in avanti, sviluppare il modello di relazioni industriali facendolo diventare fortemente partecipativo così come iniziato col primo tassello della soluzione, l’accordo per l’accompagnamento alla pensione.

RIDISEGNARE IL PERIMETRO
Gli altri temi industriali non sono da meno e sono funzionali a un potenziale ridisegno di assetto e/o perimetro ma hanno un tempo diverso e forse sono embrioni di un progetto ancor più ambizioso, quello di immaginare la costituzione di un campione nazionale che fosse il risultato della “reunion” di Leonardo e Fincantieri, ora che è tramontato il capitolo “francese”. In questa ottica e a maggior ragione la Uilm ritiene fondamentale il coinvolgimento delle OO.SS. che sono diretta espressione di chi ha reso possibile la crescita industriale di questi gruppi e proprio per questo non devono essere confinati al ruolo di spettatori. È l’inizio di un nuovo capitolo, e continueremo a scrivere la storia con la stessa passione che abbiamo dimostrato fino a ora.

 

 

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