Sirti: resta il nodo occupazione. Sit-in due ore a Casandrino

Richiamare l’attenzione delle istituzioni sulla situazione occupazionale di Sirti: è il motivo della manifestazione pacifica che si è tenuta il 2 settembre scorso all’esterno dei cancelli di via Borsellino, a Casandrino, in Campania. Il sit-in di due ore, a partire dalle 8, è stato deciso dal consiglio di fabbrica con i rappresentanti di Fim, Fiom, Uilm e Usb. Alla manifestazione dell’azienda specializzata in progettazione, realizzazione e manutenzione delle grandi reti di telecomunicazione sono stati invitati anche i rappresentanti delle istituzioni.

LA SITUAZIONE A OGGI
Come hanno spiegato in una nota le organizzazioni sindacali, il 3 marzo scorso Sirti ha avviato la procedura di licenziamento per 764 unità, con un numero maggiore rispetto a quello dichiarato nel primo piano sociale datato maggio 2019. “Nel corso degli incontri – si legge nella nota – l’azienda cominciava ad avanzare pretese sempre più assurde, con percentuali di contratto di solidarietà che toccano punte del 50%, riduzione del pasto pomeridiano attraverso la deroga al contratto collettivo nazionale”.
Nonostante la contrarietà a tali richieste – essendo i lavoratori stati collocati per tutto il 2019 in contratto di solidarietà, poi in cassa per covid con punte per 1.100 lavoratori a zero ore – le organizzazioni sindacali avevano dato la propria disponibilità a Sirti nel ricercare una condivisione che portasse alla salvaguardia di tutti i livelli occupazionali, con l’intesa di un nuovo piano sociale. Dal canto suo, però, l’azienda ha risposto a tale apertura con la disdetta dell’integrativo in maniera unilaterale. Integrativo che arriva in Sirti dopo 16 anni e dopo 2 lunghissimi anni di discussione. Questo comporta naturalmente un’ulteriore perdita di salario per i lavoratori.

PERCORSO DI RESPONSABILITÀ
Nonostante questo, per senso di responsabilità, il sindacato tutto ha dato la propria disponibilità a un percorso che possa portare a un’intesa sul nuovo piano sociale. Tuttavia, l’azienda vuole gestire in maniera unilaterale le risorse dello Stato e le risorse umane – mettendo sotto pressione i lavoratori con trasferimenti da Nord a Sud (e viceversa) – e gli accordi, dando disdetta solo delle parti che più convengono.
“Condanniamo profondamente questo atteggiamento – sottolinea il responsabile nazionale Uilm, Michele Paliani – e il nostro obiettivo resta quello di garantire la sicurezza occupazione a tutte le lavoratrici e i lavoratori di Sirti”.

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