Whirlpool: incontro deludente, dal Governo nessuna soluzione per Napoli

Ennesimo incontro “inconcludente e interlocutorio”, come lo hanno definito Rocco Palombella, Segretario generale della Uilm, e Gianluca Ficco, Segretario nazionale Uilm responsabile del settore elettrodomestici, quello tenutosi il 2 luglio con Whirlpool e con il ministero dello Sviluppo economico in videoconference.

SETTORE ELETTRODOMESTICI
Come ha sottolineato Palombella nel suo intervento “il settore degli elettrodomestici ha segnali migliori rispetto agli altri settori industriali e si può ritenere che nei prossimi mesi ci saranno risalite produttive importanti”. Questi dati di fatto, secondo il leader Uilm, “devono far riconsiderare Whirlpool sul destino del sito di Napoli e sulla produzione di lavatrici”.
Palombella e Ficco chiedono “soluzioni concrete che garantiscano continuità industriale e lavoro, poiché purtroppo Whirlpool non ha mutato il suo proposito di chiudere lo stabilimento di Napoli a fine di ottobre”.

GOVERNO ASCOLTI SINDACATO
Secondo i due rappresentanti delle tute blu della Uilm “il Governo non ha mai accolto i nostri suggerimenti di varare norme che penalizzino la multinazionale nel caso insista nei propri propositi di chiusura e la incentivi invece qualora li muti decidendo di rilanciare il sito di Napoli”.
Palombella e Ficco fanno l’esempio di cosa accadde nel 2015 “per vincere la dura vertenza Electrolux, ma siamo rimasti inascoltati”.  “L’unica cosa che è emersa – aggiungono – è l’attività di ricerca di Invitalia di possibili investitori che riconvertano il sito di Napoli, con l’intento a presentare entro il 31 luglio un piano fra quelli oggi al vaglio”.
“Attendiamo per altro notizie precise – concludono Palombella e Ficco – sulle prospettive di tutti gli altri siti, giacché la Direzione aziendale si è impegnata a illustrare gli aggiornamenti del piano industriale dopo il 23 luglio. Speriamo che i segnali di ripresa di alcuni stabilimenti siano confermati, che si arresti la delocalizzazione delle funzioni impiegatizie e che siano fugati i nostri crescenti timori sul futuro di Carinaro, magazzino allocato in provincia di Caserta”.

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