L’Editoriale

Cari lavoratori, 

iniziamo questo quindicinale lasciando alle spalle l’importante impegno europeo della Ces, a Vienna, e ci immergiamo di nuovo in quelli che sono gli impegni della nostra categoria.

La settimana scorsa si è svolto l’atteso incontro con il Gruppo Leonardo a cui abbiamo presentato la piattaforma per il rinnovo del contratto di secondo livello. Abbiamo avuto l’onore di esporre la parte introduttiva alla presenza di Rsu provenienti da ogni parte d’Italia, al management, e alla responsabile HR, Simonetta Iarlori. Abbiamo avuto per primi la possibilità di indicare qual è lo scenario in cui opera Leonardo e l’importanza che questo rinnovo potrà avere nei vari siti produttivi.

Le nostre richieste, come abbiamo più volte avuto modo di verificare, sono in linea anche con le attese dei lavoratori e anche con i risultati che Leonardo ha raggiunto in questo biennio. Il nostro compito sarà quello da un lato di colmare le differenze normative ed economiche che si sono create nel passeggio dalle diverse società alla One Company, dall’altro quello di stabilire un incremento salariale legato al premio di risultato che valorizzi la specificità di ogni singola divisione.

Abbiamo inoltre chiesto di conoscere a che punto sono le acquisizioni e le integrazioni, come ad esempio Vitrociset, e in modo particolare abbiamo chiesto di conoscere il reale interesse di Leonardo per Piaggio Aero. La presentazione è stata molto articolata e abbiamo quindi stabilito un fitto calendario di incontri che riguarderanno il periodo dal 18 giugno al 31 luglio. L’obiettivo, ribadito dalle parti, è quello di incontrarsi senza pregiudizi e concentrarsi sui contenuti al fine di concludere il negoziato in tempi brevi, senza che vi sia sovrapposizione tra questa trattativa e quella con Federmeccanica per il rinnovo del CCNL.

Il 18 giugno, quindi, inizieremo discutendo di un tema che ci sta molto a cuore: gli incrementi salariali. Rispetto al passato, quando il salario era l’ultimo dei punti da discutere, questa volta sarà il contrario. Ci aspettiamo che il percorso porti nel più breve tempo possibile a un’intesa con il Gruppo. 

Sempre la settimana scorsa ho avuto l’onore di partecipare, in Campidoglio, ai festeggiamenti per il centenario dell’Oil (Organizzazione Internazionale del Lavoro). È stata una grande occasione di confronto a cui hanno partecipato il direttore generale dell’Oil, Guy Rydere e i sindacati di Cgil Cisl e Uil.
L’Organizzazione Internazionale del Lavoro è l’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di promuovere il lavoro dignitoso e produttivo in condizioni di libertà, uguaglianza, sicurezza e dignità umana per uomini e donne. I suoi principali obiettivi sono: promuovere i diritti dei lavoratori, incoraggiare l’occupazione in condizioni dignitose, migliorare la protezione sociale e rafforzare il dialogo sulle problematiche del lavoro.

Hanno preso parte alle celebrazioni la Sindaca di Roma, Virginia Raggi, e il Premier, Giuseppe Conte. Entrambi hanno ribadito l’importanza di questi temi, più che mai centrali. Tutta la Uil contribuirà affinché questa Organizzazione continui a svolgere il suo ruolo indispensabile.

In queste settimane sono poi continuate le manifestazioni delle categorie di Cgil Cisl e Uil: sabato scorso piazza san Giovanni è stata letteralmente invasa da migliaia di lavoratori pensionati provenienti da tutta Italia. “Dateci retta: abbiamo 16 milioni di buoni motivi” è stato lo slogan usato per mandare un messaggio al governo, “non contro” ma “per” rivendicare diritti e sollecitare soluzioni a favore di cittadini che, dopo anni di lavoro, si sentono e vogliono essere ancora una risorsa per il Paese. Lo ha ribadito a chiare lettere, dal palco, il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, che ha sottolineato come 3,6 miliardi in meno, in tre anni, per il sistema previdenziale nel suo insieme sono una cifra enorme.

Domani invece, a Piazza del Popolo, sarà la volta dei lavoratori del pubblico impiego. 

In queste ora è esplosa con tutta la sua drammaticità la vertenza della Whirlpool che ha comunicato la chiusura dello stabilimento di Napoli. Naturalmente è scoppiata la protesta immediata nello stabilimento campano e ci siamo attivati senza indugi anche nel tavolo negoziale. La lotta è stata intensificata, la fabbrica è stata invasa dai lavoratori increduli di quello che stava succedendo e c’è stato un incontro al ministero dello Sviluppo economico con il ministro Di Maio e i vertici di Whirlpool. La tensione permane, perché non ci sono stati passi avanti, anche se Di Maio si è mostrato determinato a evitare che ci siano licenziamenti o ridimensionamenti produttivi. Il piano di Whirlpool non è credibile, noi riteniamo che lo stabilimento di Napoli debba continuare a produrre. L’incontro si è concluso con l’obiettivo di un aggiornamento, nel frattempo si stanno tenendo assemblee per decidere come proseguire sul piano delle iniziative.

Per non parlare della vicenda dello stabilimento ex Ilva di Taranto dove l’azienda ha annunciato di voler ricorrere alla cassa integrazione ordinaria per circa 1.400 lavoratori. Un fatto molto grave che abbiamo denunciato immediatamente, ne potete leggere in un articolo dedicato su questo numero.

Infine, manca poco allo sciopero generale del 14 di giugno e, a fronte delle situazioni come Whirlpool o ArcelorMittal, si carica sempre più di significato. Lo scenario industriale nel nostro Paese continua a mostrare segni di difficoltà e nulla lascia intravedere un’inversione di rotta. Per questo continuano le assemblee, le iniziative, la sensibilizzazione nei confronti dei lavoratori e dei cittadini per promuovere lo sciopero generale e le tre manifestazioni a Milano, Firenze e Roma.

Subito dopo ci auguriamo di aprire un tavolo negoziale con il governo e avviare anche la fase che ci porterà al rinnovo del CCNL con Federmeccanica. Stiamo completando gli attivi regionali per poi concludere il 27 giugno con un’assemblea nazionale che si terrà a Roma e che sarà l’occasione per stabilire le linee guida dei contenuti della piattaforma contrattuale.

Successivamente ci sarà la necessità di verificare se ci sono le condizione per una piattaforma comune con Fim e Fiom. Io ritengo di sì, ma dipende da come le tre organizzazione riusciranno a trovare il modo di fare la sintesi della proprie specificità. Questo è il vero banco di prova dell’unità tanto paventata in queste ultime settimane. L’unità che si basa su azioni concrete e sul merito che va a vantaggio dei nostri lavoratori. 

Si prospetta un giugno molto intenso, la nostra organizzazione sarà impegnata su questi temi che vedono la categoria protagonista insieme ai nostri attivisti in tutta Italia. 

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