Leonardo verso il contratto integrativo

Ha preso il via il 30 maggio scorso nella sede di Unindustria, a Roma, il confronto tra sindacati e management per il rinnovo del contratto integrativo del Gruppo Leonardo. Con i suoi 30mila dipendenti in Italia e circa 13 miliardi di fatturato nel 2018, la società si conferma leader nei settori dell’aerospazio, della difesa e sicurezza, fiore all’occhiello dell’industria italiana.

UNA SFIDA PER IL FUTURO
“Il rinnovo dell’integrativo è una sfida importante per il futuro, perché consentirà finalmente di completare il percorso di creazione della società unica dando la possibilità al Gruppo di distribuire ricchezza non soltanto tra gli azionisti, ma anche tra i lavoratori”. Così il Segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, ha esordito presentando la piattaforma unitaria Fim Fiom Uilm al gruppo dirigente. “Questo percorso è fondamentale – ha continuato Palombella – per rispondere al dinamismo organizzativo che caratterizza Leonardo. Di recente infatti ci sono stati nuovi ingressi nel Gruppo, come nel caso di Vitrociset, o riassetti interni, la nascita della divisione Elettronica, o ancora potenziali acquisizioni che dovranno essere discusse, come Piaggio Aerospace”. Il leader dei metalmeccanici ha quindi ribadito la necessità urgente di “stabilire qual è il luogo deputato a discutere queste scelte industriali. Tutto questo è fondamentale per un’azienda che è sempre stata all’avanguardia anche nelle Relazioni Industriali”.

RISULTATI DEL GRUPPO
Dal 2017 a oggi si è passati a una fase diversa di gestione di Leonardo, quella del precedente gruppo dirigente era legata esclusivamente a un piano di contenimento di costi. Quella attuale invece è legata a un piano di sviluppo sostenibile nel tempo, che sta dando risultati positivi. Il piano industriale 2018-2022 dell’amministratore delegato, Alessandro Profumo, ha tracciato un’ambiziosa prospettiva per tutto il Gruppo e i risultati positivi del 2018 hanno segnato una prima tappa raggiunta.

LE DIVISIONI
La Divisione Aerostrutture dovrà tenere conto dei segnali di crescita che si stanno manifestando nel mercato mondiale. E per questo sarà fondamentale operare per essere partner protagonisti sin dall’inizio sia per Boeing che per Airbus. Anche il recente accordo con i cinesi di Comac allargherà il campo di azione in questo settore. Sarà importante comprendere le ricadute ingegneristiche e produttive per i siti campani e pugliesi, peraltro non previste a breve termine.
La Uilm si aspetta inoltre l’avvio di un progetto a lungo termine da parte di Leonardo, senza escludere la ricerca di collaborazioni con soggetti che possono determinare positivamente il futuro dell’aeronautica, per evitare di rimanere emarginati in questo importante segmento.
Per quanto riguarda invece la Divisione Velivoli, pur avendo una varietà di prodotti di qualità, manca una adeguata capacità commerciale di vendita su un mercato dove, comunque, continua a permanere una forte concorrenza. A questa criticità si aggiunge anche il ruolo del governo che nel settore militare non risulta essere all’altezza di altri Paesi concorrenti (Francia e Gran Bretagna) che forniscono un supporto decisamente maggiore nelle campagne commerciali.
La nuova Divisione Elettronica con l’accorpamento delle precedenti Divisioni ETN, SAS e SDI e di una parte di SSI (ATC-TCS) si somma alla costituzione della Divisione Cyber, nata a ottobre. Tuttavia non siamo ancora in grado di conoscere missioni, investimenti e perimetri di mercato.
La Divisione Elicotteri, pur apparendo la più stabile delle cinque, necessita di maggiore integrazione tra i vari stabilimenti per garantire analoghi carichi di lavoro e saturazione degli impianti.

INDUSTRIA 4.0
La Uilm ritiene inoltre che per i futuri investimenti serve una particolare attenzione nei confronti dell’Industria 4.0. Leonardo deve continuare a essere punta di eccellenza nelle nuove tecnologie se vuole mantenere livelli di competitività nel mercato, sia in ambito produttivo che in quello digitale, di ricerca e sviluppo. Serve recuperare il gap con altri competitor sulle manifatture additive che possono diventare centrali nella costruzione di particolari di produzione e soprattutto funzionali allo sviluppo delle attività di Customer Service.

CONDIVIDERE GLI OBIETTIVI
Palombella ha poi voluto rimarcare il tema della valorizzazione delle figure professionali, sia per quanto riguarda il bisogno di essere pronti alle evoluzioni tecnologiche e alle sfide sempre più complesse esistenti sul mercato, sia per far fronte al ricambio generazionale derivante dal recente piano di pre-pensionamento. “In questo contesto – ha aggiunto – è fondamentale condividere il percorso e gli obiettivi da raggiungere”.
“Certamente l’azienda si deve confrontare con un mercato in cui operano grandi competitor, le sfide sono importanti, ma proprio grazie alle competenze di tutti i lavoratori Leonardo può continuare a essere una delle realtà leader sul mercato internazionale. In quest’ottica, quindi – ha concluso Palombella – riteniamo che elementi qualificanti siano il salario accessorio e il welfare aziendale, che insieme porteranno a regime vantaggi economici di gran lunga superiori a 150 euro mensili. Una parte di questo è il premio di risultato, per il quale facciamo una richiesta importante all’azienda affinché si correggano gli squilibri e si colmino le distanze tra le divisioni; un’operazione indispensabile per l’avanzamento funzionale e produttivo di tutto il Gruppo”.

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