Leonardo, destinazione paradiso?

di Bruno Cantonetti e Guglielmo Gambardella

Chiediamo scusa a Gianluca Grignani, autore del testo, per aver preso in prestito il titolo della sua canzone ma ci sono dei momenti in cui le condizioni generali suggeriscono di fermarsi un attimo a riflettere e ripercorrere mentalmente e con serenità quanto è stato fatto. Quello di Leonardo – Finmeccanica è uno di quei momenti che stanno caratterizzando la conduzione dell’attuale management. L’avvicendamento di Alessandro Profumo al precedente ad non fu inizialmente accolto con grande favore dal mercato che non aveva mancato di inviare anche qualche segnale di nervosismo, ma l’aplomb dimostrato nella gestione delle turbolenze ha gradualmente spento le tensioni lasciando in chiaro esclusivamente le scelte attuate.
Un piano industriale di ampio respiro improntato a una crescita sostenibile di lungo periodo, quasi un mantra per riavviare il percorso e ridare energia al modello di One Company ereditato. Qualche cambiamento e la definizione di una nuova strategia commerciale colmando un vuoto che aveva generato entropia produttiva e limitato lo spirito di iniziativa del management.

UN ANNO INTENSO
Il 2018 è stato un anno vissuto intensamente anche per alcune vicende che hanno tormentato l’armonia interna e accelerato un riassetto organizzativo del perimetro delle attività con la costituzione della divisione Elettronica e la designazione di Norman Bone a capo divisione, quasi a sancire la forte vocazione internazionale; poi la scelta di esercitare l’opzione e acquisire il controllo di Vitrociset e, infine, il nuovo impulso al comparto delle Aerostrutture. È stato il primo anno della nuova gestione, in cui è stato possibile misurare compiutamente azioni e traguardi raggiunti, chiuso con un risultato andato oltre le aspettative in termini di ricavi, un portafoglio ordini record oltre i 36miliardi e un risultato netto che ha superato i 510 milioni di euro.
Il trend positivo prosegue ed è confermato dai dati della trimestrale, diffusi qualche giorno fa, che, confermando l’ottimo andamento dei conti, rafforzano tangibilmente la credibilità verso un piano industriale di cui sono state riconfermate le linee guida e le previsioni di crescita.

GIUDIZIO POSITIVO
La Uilm riconferma la positività del proprio giudizio circa i risultati raggiunti frutto dell’impegno di tutti i lavoratori e figli delle scelte strategiche attuate dal management. Reputiamo che ci siano ulteriori margini di crescita, poiché il processo di amalgama della One Company non è ancora concluso. Elemento fondamentale di questo percorso è un maggior coinvolgimento dei lavoratori nelle scelte che, se diventano condivise, rappresentano i veri pilastri che rendono strutturale il cambiamento. Anche perché il contesto nel quale Leonardo si muove offre di certo molte opportunità, ma anche diverse insidie e i nostri competitor sono agguerriti almeno quanto il gruppo aerospaziale italiano e, pur non essendo altrettanto bravi quanto gli italiani, sono sostenuti da politiche governative che comprendono l’importanza di settori strategici del Paese e li sostengono adeguatamente.

SOSTEGNO ALL’INDUSTRIA
Un sistema Paese più determinato nel sostegno delle scelte industriali a favore del comparto della Difesa è auspicabile anche per contrastare le ambizioni dei nostri cugini d’oltralpe che vorrebbero primeggiare intravvedendo la possibilità di accrescere quote di mercato per le loro aziende a scapito di Leonardo.
I finanziamenti al settore della Difesa non vanno messi in discussione poiché, oltre ad avere un impatto sulla pianificazione dei programmi, generano un potenziale negativo esponenziale verso l’export che rappresenta oggi circa l’85% del volume di affari per Leonardo. Il gruppo guidato da Alessandro Profumo ha le carte in regola per diventare l’azienda di riferimento in Europa, nei settori in cui opera e può rappresentare uno dei maggiori gruppi worldwide per le capacità che riesce a esprimere.

REATTIVITÀ INTERNA
Occorre anche una maggior reattività interna: i processi decisionali devono diventare più snelli e ci deve essere una maggiore inclinazione all’ascolto. Ad esempio: la scelta di ricondurre la radaristica civile all’interno dell’alveo più funzionale di quella militare, più volte suggerita dalle organizzazioni sindacali, è arrivata tardi e ha rallentato il processo di risanamento di un comparto che era stato penalizzato. Le valorizzazioni dei processi, dei servizi e della logistica sono state finalmente intuite e si stanno attuando. Aspettiamo di conoscere il disegno industriale che possa congiungere tutte le tessere di questo mosaico componendo una rappresentazione in cui tutti possano giocare da protagonisti nella stessa squadra.
Uno degli elementi fondanti sarà il confronto che si avvierà nei prossimi giorni per il rinnovo del contratto integrativo aziendale. È un’occasione da non perdere, rappresenta la chiave di volta che avrà il compito di tenere alta la coesione fra tutti i circa 30mila lavoratori italiani di Leonardo.
Una grande responsabilità quella delle parti in gioco, la Uilm, le altre organizzazioni, come anche Leonardo, sono consapevoli della necessità di ripristinare una corretta dinamica deputata a un contratto integrativo: distribuire parte della ricchezza prodotta dal lavoro anche ai lavoratori. Intanto, per fortuna, la Leonardo ha distribuito un dividendo agli azionisti di circa 80 milioni di euro. Ci aspettiamo, quindi, un confronto serio che si prefigga di chiudere in tempi brevi la trattativa perché le energie vanno destinate alla prosecuzione del percorso di crescita sostenibile e, riprendendo a prestito il testo della canzone, “un viaggio ha senso solo senza ritorno se non in volo”. Leonardo è in grado di volare molto in alto!

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