Fincantieri-Stx: Questo matrimonio s’ha da fare

Era il 27 settembre 2017 quando a Lione, nel corso di un vertice franco-italiano, venne firmato l’accordo Fincantieri-Stx (oggi tornati a chiamarsi Chantiers de l’Atlantique). L’amicizia tra Parigi e Roma arrivava dopo non poche difficoltà e sembrava aver imboccato la strada giusta: la nuova società era al 50% francese e al 50% italiana, ma la Francia si impegnava a prestare all’Italia l’1% decisivo per ottenere il controllo operativo. Tuttavia, il destino dell’alleanza è ora nelle mani della Commissione europea, chiamata a pronunciarsi su eventuali danni alla concorrenza su segnalazione delle autorità antitrust di Francia e Germania.

I RISCHI
“Questa situazione ci preoccupa”, ha dichiarato nei giorni scorsi il Segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. “L’Antitrust europeo non è nuovo alle prese di posizione contro le imprese a danno dell’Italia, lo abbiamo già visto per quanto riguarda Arcelor Mittal nella partita che ha portato all’acquisizione dell’Ilva e che ha costretto il gruppo franco-indiano a cedere alcuni impianti in Europa”, ha ricordato il leader dei metalmeccanici della Uil. “Non c’è dubbio che questo processo rallenterà tutta l’operazione che doveva portare all’integrazione tra Fincantieri ed Stx e, se ci saranno problemi, a farne le spese sarà proprio il mercato europeo”. A favore dell’intesa si sono alzate molte voci, una fra tutte quella del ministro francese dell’Economia, Bruno Le Maire, che a margine della cerimonia di auguri alla stampa a Parigi, ha detto di credere ancora nell’operazione e auspicato che si vada “fino in fondo”. Nel ricordare che siamo di fronte a una procedura di routine, forse sovrainterpretata da alcuni, Le Maire ha aggiunto che “proseguire questo progetto è molto importante” e di non avere particolari preoccupazioni. Il ministro francese ha mostrato molto interesse anche per un’altra vicenda, la fusione tra Alstom e Siemens, anche quella al vaglio dell’Antitrust europeo.

IL PIANO
Ma cosa prevede il piano dell’unione Fincantieri-Chantiers de l’Atlantique? La conquista del primato europeo nella costruzione di navi militari e civili, tra cui la più grande nave da crociera costruita in Italia, la Msc Seashore, presentata a Monfalcone. La joint venture sarà naturalmente un elemento essenziale della nuova Fincantieri.
I tempi lunghi hanno più volte rischiato di mettere in difficoltà il progetto annunciato a febbraio 2018. “Per il momento la freddezza lungo l’asse Roma-Parigi non sta pesando sullo sviluppo dei progetti”, aveva detto Bono nel corso di una intervista su Class Cnbc. Sottolineando, però, che “la politica ha dei tempi che non sono quelli dell’industria, noi viaggiamo con decisioni immediate e realizzazioni in un arco temporale lungo, mentre la politica ragiona su periodi più brevi. Quello che vale oggi, domattina può darsi sia diverso”.

L’ATTESA
In attesa del parere dell’Antitrust, che a questo punto diventa un atto dovuto, il lavoro delle due diplomazie è continuo, al di là delle divergenze. Il filo diretto tra il presidente Macron e il presidente Mattarella, da un lato, e il premier Conte, dall’altro, cerca di tenere tutto in equilibrio. Nel frattempo però gli Chantiers del l’Atlantique sono tornati al cento per cento in mano alla Francia, che secondo la tabella di marcia avrebbe dovuto invece cedere le quote a Fincantieri. La pausa di Bruxelles durerà almeno sei mesi e i leader sindacali francesi sono già pronti all’eventualità di riaprire lo spazio delle controproposte. Eppure, una volta tanto gli interessi sembrano coincidere: il cantiere francese è troppo piccolo per sopravvivere da solo, tanto è vero che prima era finito nel gruppo sud-coreano Stx e, dopo il suo fallimento, solo Fincantieri aveva manifestato interesse a rilevarlo; Fincantieri potrebbe sopravvivere anche senza i Chantiers de l’Atlantique, ma continuerebbe a essere debole nel segmento delle super-navi e alla fine ci rimetterebbe tutta l’Europa, perdendo l’occasione di presidiare il mercato internazionale con un campione europeo in grado di offrire tutta la tipologia delle navi da crociera, esattamente come fa Airbus nei velivoli passeggeri.

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