L’Editoriale

Cari lavoratori,

così come annunciato durante la manifestazione in piazza del Popolo a Roma il 25 giugno, l’8 luglio si è svolto l’incontro con Federmeccanica e Assistal per la ripresa del confronto sul rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro.

La prima parte della trattativa è stata interessante: il gruppo di lavoro, costituito dai nostri rappresentanti e i tecnici della controparte, hanno presentato un rapporto sull’andamento dell’industria metalmeccanica durante il periodo di marzo-aprile, fase acuta dell’epidemia.

È stato uno strumento utile che ci ha permesso di analizzare e valutare questa situazione complicata che stiamo vivendo. Stiamo parlando del settore metalmeccanico che occupa oltre 1,6 milioni di lavoratori, secondo in Europa alle spalle della Germania, che produce ricchezza per oltre 120 miliardi di euro, rappresenta il 48% del totale del settore manifatturiero e l’8,1% del Pil nazionale.

Inoltre l’industria metalmeccanica esporta beni per 220 miliardi di euro, più del 50% del fatturato del settore e circa la metà delle esportazione complessive del Paese. L’attivo del suo interscambio, pari a 50 miliardi euro, contribuisce al totale riequilibrio della bilancia commerciale italiana, strutturalmente deficitaria nel settore energetico e, anche se in riduzione, in quello agroalimentare.

Il 100% delle categorie di prodotto che l’Istat classifica tra i beni strumentali di investimento appartiene al metalmeccanico e circa l’82% della produzione definita ad alta e medio/alta tecnologia è di origine metalmeccanica; circa l’80% delle sue produzioni, classificata sulla base delle spese sostenute in ricerca e sviluppo, sono definite ad alta e medio/alta tecnologia.

La produzione metalmeccanica è costituita per il 60% da beni di investimenti, per il 36% da beni intermedi e per il restante 4% da beni di consumi, prevalentemente durevoli. Vi operano circa 105mila imprese con un fatturato complessivo di 435,6 miliardi di euro.

Dopo il calo congiunturale del 40,3%, registrato nel mese di marzo, nel mese di aprile si è osservata una caduta del 24%. Complessivamente i volumi realizzati ad aprile risultano più che dimezzati, -54,6% rispetto a febbraio, ultimo mese prima del lockdown.

Come potete immaginare, lo studio ha ulteriormente messo in evidenza e confermato quanto sia importante e strategico per il nostro Paese il settore metalmeccanico. Questa ricerca conferma la nostra tesi per cui senza una ripartenza del nostro settore, l’Italia non potrà mai tornare a crescere.

Dopo un’attenta disamina, abbiamo deciso di considerare utile lo studio e riservarci le conclusioni e i dovuti approfondimenti nelle prossime occasioni di confronto. Abbiamo invitato Federmeccanica a entrare nel merito dei singoli punti della nostra piattaforma, presentata otto mesi fa.
Abbiamo registrato una difficoltà della controparte nel voler effettivamente iniziare una vera trattativa complessiva.

Abbiamo deciso di attendere la nomina del nuovo Segretario generale della Fim per poter programmare gli incontri successivi ma soprattutto per capire la volontà di Federmeccanica nel voler affrontare o meno, con decisione, il rinnovo contrattuale.

Nelle prossime ore stabiliremo la data del nuovo incontro e, in quel momento, sarò in grado di informarvi in quale clima la trattativa si orienterà.

Sul fronte delle crisi industriali continuiamo a registrare nessun passo in avanti per quanto riguarda la vertenza Whirlpool. Abbiamo intensificato il programma di iniziative, con manifestazioni e mobilitazioni di tutto il Gruppo. Venerdì 17 abbiamo organizzato uno sciopero nazionale con manifestazione di protesta sotto alla sede del Consolato americano a Napoli, con la presenza delle segreterie nazionali di Fim, Fiom e Uilm.

Il 31 luglio si svolgerà l’incontro per quanto riguarda l’esame congiunto ex art.24 per la proroga degli ammortizzatori sociali e una nuova riunione con il ministro dello Sviluppo economico per conoscere il destino dei lavoratori e dello stabilimento di Napoli. Ci aspettiamo da parte del Governo un grande atto di responsabilità nel ritenere l’unica proposta percorribile quello della continuità produttiva del sito napoletano.

Siamo anche in attesa di conoscere la data per un nuovo incontro per l’ex Ilva, ormai arrivata a un punto di non ritorno. Dopo l’ultimo incontro del 9 giugno non c’è stata nessuna convocazione da parte del governo, e la situazione dal punto di vista impiantistico, soprattutto a Taranto, è diventata allarmante.

Seguiamo con grande interesse anche le altre vertenze che per economia di spazio non citiamo ma che hanno la più alta attenzione da parte nostra come quelle menzionate sopra.

Una nota positiva riguarda le elezioni delle Rsu che si sono svolte nelle ultime due settimane che hanno visto un grande consenso da parte dei lavoratori verso la nostra organizzazione.

Le vittorie della Uilm sono schiaccianti: dalla Denso Thermal System di Poirino (Torino), alla PietroRosa Tbm di Maniago (Pordenone), passando per la Fiocchi Munizioni Spa di Lecco e la Lucchini di Lovere (Bergamo). Senza dimenticare realtà più piccole ma ugualmente significative come la Mec System srl di San Quirino (Pordenone) e la Gavazzi Impianti Spa di Marcallo con Casone (Milano). In queste ore si sta svolgendo le elezioni anche negli stabilimenti di Leonardo di Torino e Cameri (Novara).

Questi risultati, oltre a rafforzare la nostra organizzazione, ci caricano di grande responsabilità per la fiducia che i lavoratori ripongono nei nostri confronti. Un ringraziamento particolare va rivolto a tutti voi per lo straordinario impegno che state offrendo, soprattutto in questo momento complicato, durante una delle peggiori crisi che sta attraversando il nostro Paese.

 

 

 

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