L’Editoriale

Cari lavoratori,

nelle ultime due settimane il nostro lavoro è stato come sempre incessante su diversi fronti.

Lo scorso 25 ottobre ho partecipato al Consiglio territoriale della Uilm Bergamo-Cremona, insieme al nostro Segretario organizzativo, Roberto Toigo. E’ stata una discussione ricca di spunti, a cominciare dal recente accordo Ilva. La discussione della giornata si è poi spostata sul Documento di Economia e Finanza (DEF) e in particolare sulla scelta di Cgil Cisl e Uil di dotarsi di un documento unitario in dieci punti che stiamo portando nelle assemblee con i lavoratori, con l’obiettivo di integrarlo e quindi migliorarlo.

Bergamo e Cremona hanno grandi e piccole realtà industriali che hanno bisogno, tutte, di essere rilanciate. Qui si trovano, infatti, delle aziende molto importanti come Brembo, Tenaris e la Mazzucconi. Tre realtà che contano su Industria 4.0, un’evoluzione che promette bene ma che è ancora solo agli inizi: stando a quanto emerge dal rapporto MiSE del 2018, infatti, su un campione di 23.700 realtà di tutte le classi dimensionali, oggi solo l’8,4% delle imprese italiane utilizza almeno una delle tecnologie considerate abilitanti la trasformazione digitale secondo il “Piano Industria 4.0 2017-2020”.

Come sapete poi, lo scorso 5 novembre a Roma, presso il Teatro Italia, abbiamo presentato insieme a Fim Fismic Ugl e Aqcf la piattaforma per il rinnovo del Contratto Collettivo Specifico di Lavoro Fca Cnhi e Ferrari, che in questi giorni tutte le nostre Rsa hanno vagliato e votato. Mentre usciamo con questo numero siamo in attesa di conoscerne l’esito, che riteniamo sia scontato. Abbiamo così avviato il confronto per chiarire le prospettive industriali e occupazionali di tutti gli stabilimenti italiani e raggiungere l’obiettivo prioritario della piena occupazione.

Siamo consapevoli di presentare la piattaforma in un momento di grande incertezza per la nostra economia in generale e per il settore in particolare, ed è per questo che dobbiamo essere un punto di riferimento attraverso una piattaforma che entri nel merito e che recuperi alcuni temi importanti.

Innanzitutto chiediamo che il piano Industriale venga declinato e dettagliato nei tempi e nei lanci di nuovi prodotti per Fca e Cnhi e lo ribadiremo il 29 novembre, a Torino, quando incontreremo il nuovo amministratore delegato Mike Manley. Inoltre, chiediamo che la procedura di raffreddamento venga rivista e semplificata per alcuni casi specifici come quelli della Salute e Sicurezza sul lavoro. E chiediamo un incremento del 10% della paga base a regime, entro il quarto anno (175 euro al mese se consideriamo il livello medio).

Come è ormai noto, abbiamo provato a condividere alcuni criteri con la Fiom, ma non ci siamo riusciti. Tuttavia non escludiamo che possa accadere in corso di negoziato come è stato per l’ultimo rinnovo del Ccnl dei Metalmeccanici.

In questo numero di Fabbria società trattiamo come sempre diverse tematiche. Una di queste è quella del triste connubio mafia-lavoro che abbiamo affrontato il 7 novembre a Pomigliano d’Arco, nell’assemblea con i lavoratori Leonardo, insieme al presidente di Libera, Don Ciotti.

E’ stata una giornata importante per ribadire come, invece, il lavoro è da sempre un luogo democratico che può servire da antidoto a fenomeni come quelli della camorra e della corruzione.

Quello stesso giorno ho avuto anche l’occasione di parlare con le nostre Rsu e i nostri attivisti, a margine dell’assemblea. Erano tantissimi, anche perché lì siamo la prima organizzazione sia in termini di Rsu che in termini di iscritti. Il confronto è stato molto intenso, ci è stato posto il tema del sito di Pomigliano che, sebbene sia una realtà importante per il settore delle aerostrutture, necessita di programmi e investimenti fondamentali per preservare questo patrimonio industriale e professionale. Sono stati posti anche altri temi quali la gestione, l’organizzazione, le professionalità e i sistemi di tassazione sui premi di produttività. Insomma, è stata una bella occasione di confronto.

Subito dopo abbiamo incontrato anche i vertici aziendali per portare alcune delle istanze che mi sono state poste e che ci stanno a cuore.

Nel pomeriggio, insieme a Bruno Cantonetti e Guglielmo Gambardella, abbiamo invece incontrato proprio l’ad di Leonardo, Alessandro Profumo, a cui abbiamo chiesto con forza alcune risposte che attendiamo da tempo.

Insomma, il numero è molto ricco, affrontiamo la questione legata all’Ilva nella sua nuova era targata Arcelor Mittal (hanno anche cambiato l’insegna nello stabilimento di Taranto) e relativa all’incontro dell’8 novembre al Mise; del mercato cinese in rapida espansione, su cui Fincantieri, Ansaldo e la stessa Leonado stanno scommettendo; dell’importante appuntamento con il voto per eleggere l’assemblea dei delegati del fondo MètaSalute e, infine, la sicurezza.

Non mi resta di augurarvi una buona lettura, invitandovi some sempre a dire la vostra.

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