Consiglio Uilm Abruzzo; Palombella (Uilm): “Con coraggio e determinazione faremo ancora la storia. Più salario e meno orario gli obiettivi del prossimo rinnovo contrattuale”

“Il nostro settore in Abruzzo conta oltre 30mila persone e il comparto prendominante è quello dell’automotive con Sevel, Marelli, Honda, Denso, ma c’è una buona presenza anche dell’aerospazio con Leonardo, Thales Alenia Space e Telespazio. Mentre quest’ultimo gode di buona salute, purtroppo quello dell’auto non se la passa molto bene a causa della transizione ecologica non gestita che stiamo denunciando da tempo chiedendo un intervento del Governo”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella.

“C’è preoccupazione per la Denso – aggiunge – dove a fine aprile scadrà la cassa integrazione. Sono in corso alcuni incontri al Ministero delle Imprese e del Made in Italy proprio per avere soluzioni concrete e una prospettiva. Un segnale importante, invece, arriva da Honda Italia che fa registrare una crescita produttiva con oltre 130mila moto all’anno, così i lavoratori saranno occupati per 12 mesi consecutivi”.

“In Marelli – dice ancora il leader Uilm – resta alto il nostro livello di attenzione perché il legame esclusivo con l’ex Sevel, per quanto fondamentale, continua a tenere lo stabilimento in una condizione di criticità. La Betafence due settimane fa ha dichiarato 34 esuberi su 96 dipendenti totali ed LFoundry è in una situazione insostenibile, con ormai la metà dei lavoratori in somministrazione. L’azienda sfrutta il lavoro supplementare per ridurre i costi, in un momento in cui il mercato dei semiconduttori vede i massimi profitti per gli azionisti. È arrivato il momento di richiamare l’azienda alla sua responsabilità sociale su questo territorio”.

“Proprio per questa forte incertezza e per gestire le crisi – esorta Palombella – lo strumento del CCNL dei metalmeccanici diventa fondamentale. Ci apprestiamo a rinnovarlo con una piattaforma di Fim Fiom Uilm che punta in particolare sull’aumento del salario e sulla riduzione dell’orario di lavoro. Chiediamo, infatti, 280 euro di incremento salariale sui minimi nel triennio, al livello medio, e una riduzione di orario di lavoro a 35 ore settimanali senza intaccare la retribuzione. In questo modo possiamo restituire fiducia e dignità ai nostri lavoratori, avvicinare i giovani alla fabbrica e guardare al futuro con uno slancio nuovo”.

“La piattaforma contiene 11 punti – conclude – oltre a salario e orario quindi ci sono temi imprescindibili come formazione, parità di genere, partecipazione, mercato del lavoro, appalti, relazioni industriali, salute e sicurezza. Ancora una volta siamo chiamati a fare la storia di questo Paese e siamo certi che ci riusciremo, con coraggio e determinazione”.