CONGRESSO UILM MILANO; Palombella (UILM): “Salvaguardiamo il presente per dare un futuro a questo territorio e al paese intero”

“Il territorio di Milano, Monza e Brianza ha senza dubbio un patrimonio industriale inestimabile. Purtroppo, nei mesi scorsi abbiamo registrato la chiusura di alcune aziende, come la vicenda nota della Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto, 152 lavoratori licenziati con un messaggio a luglio scorso, ma anche Tecnomagnete di Lainate, FPT Industrial di Pregnana Milanese e Carlo Gavazzi di Marcallo con Casone. Negli anni a causa della miopia della politica si è passati dalle grandi fabbriche a quello che oggi si può definire un tessuto di piccola, e in qualche raro caso di media industria”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella.

“Qui come in tutto il resto della Penisola – aggiunge – si soffre la mancanza di materie prime e l’elevato costo dell’elettricità. Molte aziende, come la Fonderia Officina Meccanica Sant’Agostino, devono rinunciare addirittura agli ordini e, non potendo lavorare a pieno regime, potrebbero essere costrette ad utilizzare gli ammortizzatori sociali come la cassa integrazione”.

“Le aziende legate al settore dell’automotive, come Edim Spa – dice ancora il leader dei metalmeccanici della Uil – hanno le stesse difficoltà a cui si aggiunge il grande tema della transizione ecologica che è ormai una realtà e sul quale la politica deve fare delle scelte e programmare il futuro. La data al 2035 per il passaggio al motore elettrico non è più rinviabile e per coglierne le opportunità occorre stabilire come raggiungere quell’obiettivo”.

“Nonostante il periodo che stiamo attraversando – sottolinea Palombella – ci sono anche aziende che stanno crescendo con fatturato, nuovi posti di lavoro, incremento di produzione per soddisfare gli ordini, investimenti in attrezzature e ampliamento capannoni. Tra queste la Eligio Re Fraschini, che produce attrezzature e parti in materiale composito e metallico con le più avanzate tecnologie dal 1946, per Ferrari e Formula 1, aereonautico e navale. Ma ce ne sono anche altre come Tamini Transformatori, Abb e Marelli”.

“Il nostro settore – conclude – è ancora l’anima di questo Paese manifatturiero, per questo noi continuiamo a lottare affinché venga preservato e con esso tutte le professionalità e tutti i posti di lavoro. Solo così sarà possibile assicurare all’Italia un futuro degno di quello che siamo stati fino a oggi”.