Semitec: il tempo è scaduto, occorrono risposte

Si è tenuto il giorno 23 maggio presso la sede nazionale FIM FIOM UILM di Corso Trieste a Roma, l’incontro fra le Segreterie Nazionali, territoriali ed RSU di Semitec per effettuare una verifica delle situazione aziendale.

Nel corso della riunione sono state analizzate e discusse tutte le problematiche e le criticità che continuano a persistere in azienda.

Sono passati circa 8 mesi dalla cessione di Semitec dal gruppo SIRAM alla IGI Investimenti ma la tanto attesa ripresa commerciale e la necessaria riorganizzazione aziendale tarda ancora a realizzarsi.

Se la precedente gestione della multinazionale francese si è rivelata  disastrosa e condotta con l’avvicendamento di innumerevoli manager “disattenti” nella guida dell’azienda, ci si attendeva una svolta da parte della nuova proprietà che si era presentata con dichiarazioni di “buoni propositi” in sede ministeriale.

Ci auguriamo che la scelta compiuta da Siram (senza alcun confronto preventivo con le Organizzazioni sindacali, assumendosene tutta la responsabilità) nell’affidare Semitec, una azienda strategica nel comparto delle installazioni di impianti per telecomunicazioni con elevate competenze e capacità, ad IGI Investimenti non si riveli infelice.

I lavoratori e le Organizzazioni sindacali vogliono ancora credere che sia possibile costruire una prospettiva di lungo respiro per Semitec: ci sono tutte le condizioni per farlo.

Ad oggi, però, il Coordinamento nazionale non può non prendere atto delle difficili situazioni che da tempo vengono segnalate dai lavoratori alle RSU e alle Organizzazioni sindacali negli incontri, nazionali e territoriali, che in questi mesi si sono susseguiti con i rappresentanti della Proprietà.

I lavoratori e le Organizzazioni sindacali attendono di conoscere quando verranno affrontante e risolte le questioni di cui se ne riportano alcune:

  • discontinuità nei pagamenti dei fornitori
  • ritardi nelle forniture delle attrezzature necessarie per gli interventi manutentivi
  • ritardi nei pagamenti degli stipendi
  • chiusura di sedi
  • mancata applicazione degli accordi integrativi
  • incompleta/imprecisa elaborazione paghe
  • inadeguata pianificazione/organizzazione delle attività
  • mancati anticipi per le spese delle trasferte
  • mancato versamento Fondo Cometa

Il Coordinamento nazionale ha, quindi, espresso preoccupazione per la gestione ordinaria dell’azienda ma anche di prospettiva rispetto agli impegni assunti nei diversi incontri con la Direzione aziendale.

Urge, dunque, un confronto serio su “quanto dichiarato e quanto realizzato”.

E questo confronto dovrà tenersi presso la stessa sede ministeriale dove gli impegni sono stati assunti. Chiederemo, quindi, al MiSE che l’incontro di monitoraggio previsto a luglio venga anticipato a brevissimo. In occasione di quell’incontro è necessario che tutti i lavoratori esprimano la loro sofferenza ed insoddisfazione attraverso la totale adesione allo sciopero che sarà dichiarato per l’intera giornata.

In attesa di quelle risposte da parte dell’azienda, in merito alle questioni sollevate dal Coordinamento Nazionale è stato deciso di voler procedere, per le inadempienze contrattuali rilevate, attraverso le iniziative a livello territoriale con la segnalazione alle DPL di pertinenza. Dove sussistano gli estremi, si potrà procedere con il ricorso alle vie legali per richiedere il rispetto dei diritti e delle tutele dei lavoratori.

Fino alla data dell’incontro al MiSE, viene dichiarato lo stato di agitazione

Nei prossimi giorni si terranno le assemblee in tutti i siti per discutere i temi sollevati nel corso della riunione di coordinamento, per l’organizzazione dello sciopero e del presidio da tenersi sotto la sede del Ministero dello Sviluppo Economico contestualmente all’incontro con l’azienda.

                                                                                                                Fim, Fiom, Uilm nazionali