Jsw; Gambardella-Fusco (Uilm): “Ultimatum del Governo a Jindal, firma addendum entro dicembre altrimenti strada alternativa”

“Nell’incontro odierno il MIMIT ha indicato una nuova road map per addivenire ad un Addendum dell’Accordo di Programma per il rilancio del sito di Piombino di JSW. Questo nuovo percorso ha come base l’installazione di un forno elettrico con impegni vincolanti per l’azienda, pena la mancata assegnazione di ulteriori contratti da parte di Rfi per la fornitura di rotaie. Il primo incontro tecnico si terrà nei primi giorni di settembre per definire la collocazione del nuovo impianto per produrre acciaio provando a trovare un accordo fra Comune di Piombino e JSW. Nel corso dei prossimi mesi verranno esaminati anche gli strumenti di finanziamento pubblici richiesti da JSW ma anche le concessioni infrastrutturali connesse all’attività del polo siderurgico piombinese”. Lo dichiarano Guglielmo Gambardella, Segretario nazionale Uilm, e Lorenzo Fusco, Segretario Uilm Piombino-Livorno.

“Abbiamo chiesto ancora una volta – sottolineano Gambardella e Fusco – che il MIMIT assuma la regia per coordinare istituzioni ed enti, fra cui l’Autorità Portuale, per la realizzazione del piano industriale, oggi ripresentato da JSW per l’ennesima volta e sui cui continuiamo ad essere scettici dopo 5 anni di gestione Jindal”.

“Abbiamo avuto assicurazioni da parte della Regione Toscana sulla copertura della cassa integrazione per la Piombino Logistic in scadenza a settembre – aggiungono – e occorrerà verificare la copertura per quella in deroga in scadenza a gennaio 2024 per i lavoratori di JSW”.

“Non possiamo che prendere atto della mancanza di risposte per una soluzione positiva e definitiva per la ex Lucchini – proseguono – ma continueremo ad essere al tavolo ministeriale per seguire l’evoluzione della vertenza”.

“Abbiamo ribadito – continuano – che la strategicità della produzione delle rotaie di Piombino deve essere assicurata con un intervento legislativo governativo straordinario al pari di quello fatto per l’ex Ilva di Taranto o come quello della raffineria di Priolo”.

“Auspichiamo che tutte le forza politiche si impegnino in questa direzione, prima che la produzione si fermi per mancanza di adeguati investimenti da anni promessi ma mai realizzati” concludono.

 

Ufficio Stampa UILM