Iveco: analizzato andamento e prospettive del gruppo in Italia nell’incontro dell’Osservatorio nazionale

Si è tenuto ieri a Roma il 1° incontro di Osservatorio nazionale subito dopo il “full range 2024 launch” di Barcellona. Questo ci ha consentito di approfondire in modo puntuale tutti gli aspetti relativi all’andamento e alle prospettive del gruppo in Italia. È certamente positivo l’annunciato rinnovo della intera gamma dei veicoli commerciali leggeri, medi e pesanti così come la dichiarazione di principio di centralità dell’Italia. Tuttavia la situazione di contesto di mercato sta diventando più difficile anche per via del quadro normativo europeo in costante evoluzione in materia di elettrificazione.

Suzzara vedrà volumi stabili da 76.000 a 78.000 Daily, con un piccolo aumento nella prima parte dell’anno e poi un calo nella seconda parte, con conseguente riduzione dell’impostato probabilmente a luglio da 373 a 355. Si conferma la permanenza del terzo turno e la previsione di un incontro in sede locale a giugno, per valutare la possibilità di ulteriori stabilizzazioni fra i circa 400 somministrati. Nel 2024 si effettueranno circa 14 milioni di investimento di processo.

Brescia veicoli commerciali purtroppo vedrà i volumi calare da 15.000 a 14.000 Eurocargo e questo implicherà una modifica dell’impostato giornaliero a gennaio da 71 a 65, con la conseguente diminuzione di circa 100 somministrati su 400, e a ottobre da 65 a 56; in ogni caso entro giugno si terrà l’incontro locale per valutare la possibilità di ulteriori stabilizzazioni. Nel 2024 si avranno 5 circa milioni di euro di investimento di processo.

Per Officine Brennero nei prossimi mesi si valuterà il progetto di costituire una joint venture con un dealer di Bergamo.

Per Iveco Defence i prossimi anni saranno decisivi giacché sono in ballo importanti commesse. Nel 2024 in ogni caso i volumi sono in leggera crescita e satureranno tutta l’occupazione di Bolzano, Piacenza e di Vittorio Veneto. Nei prossimi cinque anni sono previsti circa 350 milioni di euro di investimento di cui oltre la meta in attività di ricerca e sviluppo.

Per Brescia Magirus la ricerca del potenziale acquirente riscontra un rallentamento e quindi non ci sono novità sul fronte societario. Mentre gli ordinativi dell’autobotte sono tali da saturare l’intero 2024, quelli del Dragon coprono fino ad ottobre del prossimo anno.

Gli stabilimenti powertrain risentono del calo del comparto agricolo. A Torino motori si passerà dai 168.000 motori del 2023 ai 163.000 nel 2024, con una discesa nella seconda parte dell’anno. Gli investimenti nel 2024 ammonteranno a 10 milioni. Anche Torino Driveline calerà coi volumi soprattutto nella seconda parte dell’anno. Gli investimenti in processo nel 2024 ammonteranno a circa 11 milioni di euro, a cui aggiungere circa 2 milioni sulla mobilità elettrica. Per quanto riguarda i circa 250 lavoratori somministrati attualmente in forza sarà necessario fare una verifica nel corso del primo semestre.

A Foggia motori nel 2024 si dovrebbero raggiungere 226.000 motori dai 220.000 (fatti però in 9 mesi), con un calo dello F1 di circa 5.000 motori e una crescita dello F5 di circa 11.000 unità. Se si considera la produzione giornaliera, si avrà una sofferenza occupazionale concentrata sulla forza lavoro dei somministrati, che si proverà ad attutire con operazioni di internalizzazione. Nel 2024 si avranno 13 milioni di euro di investimenti in processo.

Il sito di Foggia di allestimento di autobus conta 45 occupati e il suo sviluppo dipenderà dagli ordinativi che si riuscirà ad acquisire. Al momento per il 2024 sono acquisiti 1.000 ordini.

Per quanto riguarda il premio di risultato, in base ai dati di ottobre tutti gli stabilimenti raggiungono un pagamento ma per molti di questi purtroppo con un livello retributivo molto deludente. Sperando che gli ultimi mesi del 2023 possano segnare un miglioramento, abbiamo chiesto di avviare una analisi e una verifica del sistema premiale.

Iveco ha accettato la nostra richiesta di svolgere un conforto in ogni unità produttiva sull’andamento dello stabilimento e del premio di risultato.

Decisiva per il futuro di Iveco sarà l’evoluzione della normativa europea in tema di transizione energetica. I veicoli commerciali leggeri sono soggetti alla medesima normativa delle autovetture private, che come noto porterà progressivamente all’elettrico con un divieto formale nel 2035 e con limitazioni sostanziali crescenti già alcuni anni prima.

Fra il 20 e il 22 novembre il Parlamento europeo voterà sulla proposta di regolamento co2 avanzata dalla Commissione sui veicoli pensanti; è in discussione attraverso il così detto “carbon correction factor” la possibilità che venga introdotto il principio della neutralità tecnologica, ammettendo oltre all’elettrico altri carburanti egualmente ecologici come i biocarburanti di ultima generazione. Come sindacato ci auguriamo che venga finalmente assunto il principio di neutralità tecnologica, poiché per definizione è quello che offre le migliori garanzie sia dal punto di vista ambientale che industriale.

Nella giornata di oggi sono emersi anche alcuni cambiamenti organizzativi, quali la possibilità di ricevere la busta paga online su base volontaria, la introduzione della timbratura unica per tutti i lavoratori con qualifica di quadro, per il 2024 ci sarà uno spazio temporale ridotto per poter aderire al conto welfare a causa del cambiamento del provider che gestisce il payroll.

Abbiamo infine avanzato la richiesta sindacale di insediare la commissione nazionale per l’inquadramento, che dovrebbe avvenire a gennaio 2024, e di evitare la prassi di attribuzione di superminimi assorbibili, che in pratica si traduce non già in un’effettiva premialità per i lavoratori ma in una mera anticipazione degli aumenti contrattuali.

 

                                               Fim,  Uilm, Fismic, Uglm, Aqcfr