DEMA – CAM – DAR: incontro nazionale con la Direzione Aziendale

Nella giornata del 12 Maggio le Segreterie Nazionali e territoriali FIM-FIOM-UILM
unitamente alle RSU/RLS di DEMA – CAM – DAR hanno incontrato la Direzione aziendale
per riprendere il confronto interrotto durante la fase pandemica legata alla diffusione del
Covid-19, sulla ristrutturazione del debito e il piano industriale che l’azienda aveva
prospettato nell’ultimo incontro al MISE lo scorso 10 dicembre 2019.
L’azienda nella sua esposizione ha evidenziato una situazione molto critica per quanto
riguarda la presentazione dell’istanza stragiudiziale ex artt. 182 bis e ter presso il tribunale
di Nola prevista per il 25 Maggio, a causa del mancato accordo con l’INPS, il creditore più
esposto tra quelli istituzionali, sui tempi per la restituzione di quanto dovuto dall’Azienda
all’Ente previdenziale.
Questo punto appare, stante le posizioni attuali, determinante per il proseguimento del
piano identificato precedentemente dall’Azienda. Senza il deposito, e la conseguente
omologa da parte del tribunale, l’azienda ad oggi non è in grado di sostenere la
riorganizzazione e il conseguente piano industriale.
Senza voler dare un giudizio di merito rispetto a norme e leggi che definiscono le
procedure vigenti, riteniamo come FIM-FIOM-UILM necessario esplorare tutte le vie per
trovare soluzioni che consentano di poter affrontare il tema primario della sostenibilità
dell’azienda da cui deriva il contestuale nodo determinante, questo indubbiamente di
ambito sindacale, relativo alla presentazione del piano industriale per tutte le Aziende del
Gruppo.
Per tale motivo al termine dell’incontro, abbiamo avanzato una richiesta di incontro
urgente al MiSE, al Ministero del Lavoro, ai Presidenti delle Regioni Campania e Puglia che
consenta di acquisire e trovare soluzioni che sblocchino questa situazione, che altrimenti
rischia di vedere compromessa una delle realtà più significative nel settore della fornitura
diretta per il settore dell’aerospazio, mettendo sul lastrico i lavoratori e le loro famiglie in
due territori già precedentemente colpiti da difficoltà industriali ed occupazionali e dove
difficilmente si generano nuove opportunità lavorative.

A peggiorare questa già complicata vicenda, la pandemia Covid-19 ha reso ancora più
complicato il quadro di mercato ed industriale all’interno del quale si dovrà collocare la
fase di riorganizzazione e per le Aziende DEMA-CAM-DAR. Infatti per il settore del
trasporto aereo civile la crisi è arrivata molto rapidamente, e per ammissione dell’azienda i
principali clienti ipotizzano riduzioni degli attuali volumi produttivi per circa il 50%.
Questa condizione aumenta ulteriormente i problemi legati al rilancio e alle prospettive su
cui si basava il precedente piano industriale che dovrà essere necessariamente rivisto.
L’azienda ha infatti ammesso di aver in corso attività per la rimodulazione dello stesso, il
tutto subordinato ovviamente ad una soluzione positiva sul tema della ristrutturazione del
debito.
L’aspetto positivo emerso nel confronto, è il mantenimento degli impegni finanziari e gli
investimenti da parte del Fondo che controlla direttamente l’azienda, il quale sta
continuando ad agire in raccordo con la direzione aziendale nell’auspicio di poter
continuare ad investire nelle attività.
La situazione in trasparenza e con responsabilità nei confronti dei lavoratori è sicuramente
difficile e critica, con tempi molto stretti per trovare soluzioni positive, al fine di
scongiurare quello che non può essere tollerato: il fallimento delle aziende del Gruppo e le
pesanti perdite occupazionali.
In questo quadro abbiamo chiesto come FIM-FIOM-UILM di mantenere un confronto
continuo tra azienda e Organizzazioni sindacali per monitorare l’evoluzione in tempo reale
degli sviluppi del confronto con i creditori, in particolar modo con l’INPS, con i quali
l’azienda sta provando a trovare una condivisione per la ristrutturazione del debito.
Contemporaneamente tutte le Strutture sindacali nazionali e territoriali sono impegnate in
interlocuzioni con le Istituzioni e le forze politiche locali e nazionali affinchè agiscano
rapidamente e contribuiscano fattivamente per impedire un ulteriore scempio industriale
che impoverirebbe persone, territori e l’intero paese.

FIM-CISL, FIOM-CGIL, UILM-UIL Nazionali