GKN, Ficco-Materazzi (Uilm): “Urge normativa anti chiusure e delocalizzazioni”

“Dinanzi alla protervia e all’arbitrio di GKN chiediamo che la annunciata normativa contro chiusure e delocalizzazioni venga varata presto, in tempo per influire sulle vertenze in corso”. Lo dichiarano Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm, e Davide Materazzi, segretario della Uilm di Firenze.

“Purtroppo GKN – spiegano Ficco e Materazzi – non dà cenno di ripensamento alcuno e rappresenta un caso emblematico che deve far riflettere opinione pubblica e istituzioni. Speriamo che si arrivi davvero a una normativa che ostacoli chiusure e delocalizzazioni. Per certi versi si potrebbe trarre ispirazione dalla francese legge Florange, che certo non impedisce le chiusure ma le rende più difficili e cerca di offrire una tutela ai lavoratori, accompagnandola magari con il ripristino degli ammortizzatori sociali ante jobs act, così da poter accompagnare i processi di riorganizzazione e riconversione industriali”.

“Confidiamo che il Ministero dello Sviluppo economico – aggiungono Ficco e Materazzi – voglia contattare anche Stellantis, primo cliente della GKN di Firenze, per capire se si possa aprire uno spiraglio in una logica di politica di settore, benché in verità ci risulti che la scelta di chiusura del sito fiorentino sia stata assunta autonomamente dalla proprietà senza condividerla né con Stellantis né con altri. Si pone in ogni caso un problema più generale nel settore automotive colpito fortemente dalle trasformazioni in atto, ad iniziare dalla elettrificazione che da sola rischia di distruggere il 30% dei posti di lavoro della filiera, vale a dire ben settantamila. Urge una politica di settore per quello che tuttora è il primo comparto industriale italiano e che ha bisogno di grandi investimenti per compiere la transizione energetica e reggere la competizione internazionale”.

“Attendiamo la riconvocazione del Ministero – concludono Ficco e Materazzi – e speriamo che Gkn almeno accolga la richiesta di fare ricorso alla Cig Covid e quindi di ritirare la procedura”.

Ufficio stampa Uilm