Fiom e Uilm: larghissima adesione allo sciopero, rafforzare la legislazione in materia di salute e sicurezza e superare la precarietà nel lavoro

È stata larghissima l’adesione tra i metalmeccanici allo sciopero generale odierno proclamato da Cgil e Uil per rivendicare zero morti sul lavoro, una giusta riforma fiscale, il superamento della precarietà e un lavoro con diritti. Dopo l’ennesima strage sul lavoro alla centrale idroelettrica di Suviana in provincia di Bologna, lo sciopero è stato esteso a 8 ore tra i metalmeccanici in diverse Regioni con manifestazioni di piazza, cortei, presidi davanti agli ingressi delle fabbriche e sotto le prefetture.

In particolare l’estensione dello sciopero a 8 ore, ha riguardato tutte le province dell’Emilia Romagna, della Lombardia, delle Marche, della Sicilia, Sardegna. Anche in altre province lo sciopero si è esteso per l’intera giornata lavorativa come ad esempio a Venezia, Padova e Verona, Siena, Foggia, Udine, Pordenone, Vercelli e in tantissime altre aziende metalmeccaniche sparse lungo il territorio nazionale dove le Rsu, i delegati della Fiom e della Uilm, hanno allungato la proclamazione dello sciopero per tutti i turni lavorativi. L’alta adesione allo sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori occupati nei principali settori industriali, nella piccola e nella media azienda, testimoniano il convinto sostegno dei metalmeccanici e delle metalmeccaniche alle rivendicazioni di Cgil e Uil verso il Governo e il sistema delle imprese.

Mai come adesso, occorre passare dalle parole ai fatti, anche attraverso il rafforzamento della legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, e con il superamento dell’illegalità lungo tutta la catena dell’appalto e del subappalto.

Garantire un lavoro stabile, con diritti e ben retribuito, anche attraverso l’applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro sottoscritto dalle organizzazioni sindacali più rappresentative. Occorre infatti valorizzare il lavoro e fermare l’inaccettabile stillicidio di vite umane, quotidianamente sacrificate ai profitti d’impresa e allo sviluppo del Paese.

Di seguito i primi dati parziali rilevati in alcune aziende: il 100% negli appalti Petrolchimico Ferrara, alla Schindler di Palermo, alla Peyrani di Rieti, il 95% alla Lamborghini di Bologna, il 90% all’AST di Terni, alla Beretta di Brescia, alla Brembo di Bergamo, al Nuovo Pignone di Firenze, alla Bonfiglioli di Bologna, l’85% all’Abb di Frosinone, all’Elica di Ancona, l’80% alla Laer di Napoli, alla Ducati Energia di Bologna, alla Bonferraro di Verona, alla Kone di Pescara, alla Petrol Lavori di Venezia, alla Alstom di Savona il 70% alla Fincantieri di Palermo, alla Fincantieri di Genova, alla Dema di Napoli, alla Elettrolux di Fabriano, alla Leonardo di Tessera, alla CorTubi di Alessandria, il 60% in Sirti a Treviso, in Kone a Milano, in Ansaldo a Genova e in Leonardo a Caselle.

Uffici Stampa Fiom e Uilm nazionali