EX ILVA-ACCIAIERIE D’ITALIA Indotto Ilva e Ilva in AS FIM-FIOM-UILM: GRANDE RIUSCITA DELLO SCIOPERO A TARANTO

Lo sciopero di 24 ore presso lo stabilimento di Acciaierie d’Italia di Taranto, ha riscontrato un’altissima partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori ex Ilva, Ilva in AS e ditte d’appalto. Lo sciopero è stato confermato a seguito della mancanza di risposte alle richieste avanzate dalle organizzazioni sindacali Fim Fiom Uilm durante l’incontro avvenuto ieri a Palazzo Chigi.

Con questa iniziativa, i lavoratori di Taranto hanno espresso tutta la contrarietà all’evento organizzato oggi dall’azienda che in piena “contraddizione” compie operazioni di marketing e sviluppo commerciale ma al tempo stesso non si organizza per realizzare la risalita produttiva per rispondere ai clienti.   

Al momento, infatti, continuiamo a non avere certezze sul piano industriale, occupazionale, sugli investimenti nelle manutenzioni ordinarie e straordinarie e sul processo di risanamento ambientale. Inoltre, preoccupano la situazione drammatica in cui versano gli impianti di Taranto e di tutti gli altri stabilimenti del gruppo, soprattutto a causa dell’assenza di interventi manutentivi, e il continuo utilizzo della cassa integrazione. La vertenza ex Ilva non può continuare ad essere affrontata con decreti d’urgenza e accordi senza il coinvolgimento dei lavoratori rispetto alla prospettiva ambientale ed industriale della siderurgia in Italia.

Lo sciopero è l’ennesima dimostrazione di malcontento, insofferenza e disagio nei confronti della gestione di Acciaierie d’Italia che continua a non rendere sicuri gli ambienti di lavoro, a non riconoscere la retribuzione prevista dal contratto nazionale e dalle normative, a non creare nessuna prospettiva di rilancio e di futuro. L’iniziativa, a cui ne seguiranno anche altre a partire da lunedì 2 ottobre a Genova e negli altri siti del gruppo, è anche una chiara contrarietà all’iniziativa dichiarata dal governo di ricercare un ennesimo accordo escludendo dalla discussione le organizzazioni sindacali e quindi i lavoratori.

Non accetteremo dal governo ed ArcelorMittal, un ennesimo contratto con un nuovo piano industriale di cui non conosceremo i contenuti e che consentirà di allungare l’agonia del gruppo siderurgico e continuare a rischiare l’ennesimo incidente.

Fim Fiom Uilm chiedono: chiarezza sulla già annunciata per oltre un anno cambio di governance e di management; un cambio di passo, un cambio di prospettiva con il coinvolgimento dei lavoratori che si sono già espressi democraticamente sul loro destino e delle loro fabbriche con l’accordo del 6 settembre 2018 !  

Nei prossimi giorni, infine, verrà convocato il coordinamento nazionale unitario delle RSU di tutti gli stabilimenti del gruppo per decidere le iniziative da mettere in campo come segreterie nazionali di Fim-Fiom-Uilm.

Fim Fiom Uilm Nazionali