Elettrodomestico, Bocchi-Ficco: “Governo convochi tavolo di settore e segua vicende Electrolux e Whirlpool”

“Accogliamo con soddisfazione l’impegno del Governo a seguire con attenzione le vicende societarie di Electrolux e di Whirlpool, nonché a insediare un tavolo di settore per restituire competitività alla industria degli elettrodomestici in Italia”. Lo dichiarano Tiziana Bocchi, segretaria confederale Uil con delega all’industria, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore elettrodomestici, al termine del secondo degli incontri programmati per la giornata di oggi dal Ministro Urso sui settori auto, elettrodomestici e siderurgia.

“Il settore degli elettrodomestici, nel bene e nel male, presenta aspetti – argomentano Bocchi e Ficco – paradigmatici della situazione in cui versa l’industria italiana. Da una parte difatti potremmo cogliere alcune opportunità in seguito al ridisegno delle catene di produzione globali, ma dall’altra scontiamo un livello di costi troppo alto che ci rende poco competitivi. Inoltre paghiamo il fatto che in Italia non abbiamo saputo favorire a suo tempo la nascita di un grande produttore nazionale ed anzi ciò che resta delle vecchie gloriose realtà di una volta è oggi quasi del tutto di proprietà straniera. Per questi motivi occorre sia seguire le vicende societarie di Whirlpool e di Electrolux, sia insediare un tavolo di settore che miri a risolvere i problemi di sostenibilità del settore in Italia e a riportare produzioni in Italia”.

“Occorre cambiare il modo – concludono Bocchi e Ficco – in cui si approccia all’industria, considerandola non più un comparto da spremere con oneri di ogni sorta, bensì un patrimonio nazionale da preservare per tenere in equilibrio il conto delle partite correnti con l’estero. Costo della energia, carichi fiscali e contributivi, infrastrutture logistiche, ricerca verso i settori innovativi della domotica possono essere i primi temi su cui intervenire per preservare e rilanciare il settore degli elettrodomestici in Italia e forse ci sarebbe perfino spazio per un rinnovato intervento diretto dello Stato nella economia”.

Uffici stampa Uil-Uilm