Electrolux si arresta la caduta, volumi in lieve ripresa; chiediamo confronto strategico il 5 giugno al Ministero

Oggi a Venezia Mestre si è tenuta l’informativa annuale. Secondo la illustrazione della Direzione aziendale, nel 2024 in Europa la redditività è lievemente migliorata, pur restando al di sotto della soglia ritenuta accettabile, e le quote di mercato sono in leggero aumento, mostrando quanto meno che si è arrestata la dinamica di deterioramento verificatasi nei due anni precedenti. Il 2025 è previsto sostanzialmente stabile ma con possibili crescenti difficoltà in Nord America anche a causa dei dazi commerciali. È inoltre calato il prezzo medio degli elettrodomestici venduti. Sono invece in miglioramento le quote di mercato in Europa. Infine Electrolux si è detta soddisfatta del perseguimento degli obiettivi ambientali.

La previsione dei volumi in Italia del 2025 riguarda una crescita a 3,49 milioni di pezzi, rispetto ai 3,25 milioni del 2024; gli investimenti nel 2024 sono ammontati a 85 milioni di euro, mentre nel 2025 ammonteranno a 72 milioni. Il personale si attesta 4.494 dipendenti.

A Solaro per il 2025 sono previsti 660.000 pezzi a fronte dei 566.000 del 2024; avremo oltre 27 milioni di investimenti, di cui 18 legati a Iris che partirà a settembre; l’occupazione si attesta a 641 dipendenti.

A Susegana si prevedono nel 2025 607.000 frigoriferi, a fronte dei 566.000 del 2024; gli investimenti ammonteranno a 51 milioni di euro; l’occupazione si attesta a 1.215 dipendenti, di cui 108 a tempo determinato.

A Porcia per il 2025 sono previsti 725.000 pezzi a fronte dei 707.000 del 2024; avremo oltre 12 milioni di investimenti; l’occupazione si attesta a 1.432 dipendenti.

A Cerreto d’Esi per il 2025 sono previsti 80.000 pezzi stabili rispetto agli 80.000 del 2024; avremo 1,4 milioni di investimenti; l’occupazione si attesta a 172 dipendenti.

A Forlì per il 2025 sono previsti 1.000.000 di forni e 436.000 piani, rispetto ai 895.000 e 434.000 del 2024; avremo 4,8 milioni di investimenti; l’occupazione si attesta a 860 dipendenti.

Come sindacato esprimiamo sollievo per il fatto che la caduta dei volumi e degli indicatori di redditività degli ultimi anni sembra essersi finalmente arrestata. Tuttavia esprimiamo forte dissenso per le modalità assai discutibili nella gestione del personale nelle fabbriche, a partire dalle cattive modalità di rotazione in solidarietà.

Alla Direzione aziendale chiediamo di avviare un immediato confronto con i rappresentanti di fabbrica per correggere le storture gestionali. In ogni caso il giorno 5 giugno al Ministero delle Imprese e del Made in Italy ci aspettiamo di avviare un confronto strategico e di intraprendere anche un confronto di settore, per restituire competitività alla nostra industria sempre più penalizzata dinanzi alla concorrenza internazionale.

 

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