Documento finale del coordinamento nazionale Uilm settore siderurgico e Relazione

In data 15 aprile è riunito, in videoconferenza, il Coordinamento nazionale UILM della siderurgia e metalli di base per analizzare la situazione del settore a seguito dell’emergenza Covid-19.

Alla riunione, presieduta dal Segretario generale Rocco Palombella, hanno partecipato le segreterie provinciali ed RSU dei 24 territori interessati dalla presenza di siti siderurgici.

Nel corso della riunione è stata effettuata un’analisi del contesto generale, dello scenario di mercato globale e nazionale, la situazione industriale ed occupazionale, dei singoli gruppi/aziende siderurgiche ed una verifica della situazione rispetto agli effetti dell’impatto della crisi sanitaria nei singoli territori.

Il Coordinamento nazionale UILM ritiene che il settore siderurgico con 33 mila addetti diretti, circa 70 mila lavoratori indiretti ed un fatturato complessivo di circa 40 miliardi di euro debba continuare a rappresentare un asset strategico per il nostro Paese se si vuole che l’Italia mantenga la posizione di seconda manifattura in Europa.

E’ intenzione della UILM di mettere in campo tutte le iniziative necessarie per impegnare il Governo a porre nell’agenda della cosiddetta “fase 2”, per il rilancio dell’economia, tutti gli strumenti necessari a sostegno del settore siderurgico a partire da necessari interventi di stimolo della domanda di acciaio da parte settori utilizzatori anche attraverso la pianificazione di grande piano di investimenti infrastrutturali per il nostro Paese.

L’Italia va ricostruita come il ponte di Genova: su solide basi d’acciaio.

Riteniamo, inoltre, che l’azione del Governo vada indirizzata anche presso le Istituzioni comunitarie per l’introduzione ulteriori strumenti normativi a difesa dei prodotti siderurgici, italiani ed europei, nei confronti della concorrenza sleale dei paesi asiatici, che limitino le importazioni extracomunitarie dell’acciaio prodotto in dumping sociale ed ambientale.

Dalla discussione nell’ambito del Coordinamento nazionale UILM è emersa anche la necessità di individuare un Protocollo unico di specifiche modalità, modelli organizzativi e relazionali che tengano conto delle necessità del settore siderurgico.

Forti perplessità sono emerse sulla tutela della salute nelle aziende di piccole dimensioni dove non c’è presenza di organizzazioni sindacali.

Siamo convinti di aver agito con grande buonsenso, con lo scoppio dell’emergenza Covid-19, nell’indicare a livello nazionale il blocco delle attività sia nelle aziende dove non era garantita la tutela della sicurezza dei lavoratori sia  nei territori dove, nonostante l’applicazione dei protocolli, l’impatto dell’epidemia è stata più drammatica mettendo a rischio anche le famiglie degli stessi lavoratori.

Adesso però, con l’attenuazione dell’emergenza sanitaria in alcuni territori, è necessario capire come riavviare gradualmente  le attività, sempre nel massimo rispetto della tutela della salute, per evitare che la crisi sanitaria si trasformi in sociale, economica ed occupazionale: in un mercato globale, gli altri Paesi, in questa fase, hanno continuato a produrre conquistando quote di mercato a scapito delle nostre realtà industriali.

Grande attenzione dovrà essere rivolta, in futuro, alle possibili riorganizzazioni delle multinazionali per scongiurare eventuali riflessi negativi sulle attività italiane.

Occorre ripartire prioritariamente nel dare positive soluzioni alle vertenze industriali sospese per l’emergenza Covid-19 a cominciare da quella dell’ex ILVA che, a seguito dell’accordo del 4 marzo tra Governo e ArcelorMittal, è ancora in attesa di verificare le reali prospettive industriali, occupazionali ed ambientali; anche quella di Piombino è ancora in attesa della definizione del piano di rilancio industriale e quella di Trieste per la riconversione industriale dopo la decisione delle istituzioni di chiudere l’area a caldo. Ma queste sono solo alcune delle questioni che quanto prima dovremo affrontare.

In questo periodo, purtroppo, non tutte le sedi UILM sono restate aperte al pubblico. E’ nostra intenzione riaprire le sedi della UILM anche nei territori dove per motivi di limitazioni di spostamento o elevato difficoltà di contesto hanno dovuto chiudere.

E’ fondamentale ristabilire, anche fisicamente ma nel rispetto del distanziamento sociale, la vicinanza ai lavoratori che necessitano, ancora di più in questa fase, della nostra assistenza.

E’ questo il miglior segnale di speranza che la UILM vuole lanciare al mondo che rappresentiamo ed al Paese intero.

                                                                                                Uilm Nazionale