Dema; Gambardella (Uilm): ”Mediobanca-Cairn supporti il rilancio del gruppo”

“Non accetteremo nessun piano che preveda procedure traumatiche per i lavoratori. Se DEMA vuole avere una prospettiva di lungo periodo deve mantenere all’interno tutte le competenze e le professionalità esistenti che rappresentano l’elemento di forza del gruppo aeronautico”. Così Guglielmo Gambardella, Segretario nazionale e coordinatore Uilm per l’aerospazio a margine dell’incontro odierno al ministero dello Sviluppo Economico con i rappresentanti del gruppo DEMA e della regione Campania e Puglia.

“Abbiamo stigmatizzato la decisione dell’azienda di procedere con l’avvio del concordato in bianco senza comunicarlo al MiSE, alle istituzioni regionali e Organizzazioni sindacali – dichiara Gambardella –

I rappresentanti di DEMA oggi al Ministero dello Sviluppo economico hanno rappresentato una situazione aziendale critica”.

“Dopo la mancata realizzazione del piano industriale presentato nel 2019 da parte del precedente management – spiega – crediamo che i vertici di Mediobanca, azionista di maggioranza di Cairn Capital che controlla DEMA, debba fare una profonda riflessione e finalmente presentare un piano industriale per rilanciare industrialmente il gruppo aeronautico, oltre al riequilibrio finanziario”.

“DEMA rappresenta un importante asset pienamente integrato nel sistema manufatturiero italiano del settore a supporto di primari player come Leonardo e Airbus” continua.

“Riteniamo che le attuali favorevoli condizioni di mercato e le potenzialità del gruppo aeronautico, controllato da Mediobanca-Cairn Capital Group, se guidato da un nuovo management capace e competente, possano consentire di individuare un nuovo percorso di rilancio,con il supporto istituzionale a tutti i livelli, e salvare i 700 posti di lavoro nei siti di Campania e Puglia” aggiunge.

“È giusto ricordare – sottolinea – che gran parte dei lavoratori da mesi subiscono la drammaticità della cassa integrazione e la restante parte che lavora saltuariamente risente pesantemente i ritardi del pagamento dello stipendio”.

“L’azienda a termine dell’incontro ha dichiarato di non voler procedere con azioni unilaterali fino alla prossima verifica in sede ministeriale – conclude -Il MiSE ha aggiornato il tavolo per la prima decade di novembre”.