Contratto; Palombella (Uilm): “Chiediamo più salario e meno orario per 1,4 milioni di lavoratori metalmeccanici”

 

“Più salario, meno orario: è questo lo slogan che abbiamo scelto per raccontare il prossimo rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro Federmeccanica-Assistal. I diversi punti della piattaforma unitaria sono tutti ugualmente importanti e strettamente correlati: relazioni industriali e partecipazione, inquadramento, welfare, formazione, ambiente e sicurezza, mercato del lavoro, appalti, orario di lavoro, politiche di genere, salario e diritti sindacali”. Lo dice il Segretario generale Uilm, Rocco Palombellaall’assemblea presso il sito di Tenaris Dalmine a Bergamo.

“Da tempo ci dicono che i nostri lavoratori – spiega il leader Uilm – sono quelli con gli stipendi più bassi d’Europa, è arrivato il momento di invertire questa tendenza. L’incremento salariale non solo rappresenta un atto di giustizia sociale, ma è anche essenziale per stimolare la crescita economica. Investire nelle competenze e nella professionalità garantisce innovazione e competitività a lungo termine dell’industria”.

“Per tutte queste ragioni – sostiene Palombella – la nostra richiesta di 280 euro di incremento salariale sui minimi al quinto livello è giusta. Vogliamo assicurare ai lavoratori metalmeccanici la vita dignitosa che la nostra stessa Costituzione stabilisce”.

“La riduzione dell’orario di lavoro – esorta – a 35 ore settimanali da una parte si può utilizzare lo per gestire le grandi emergenze all’orizzonte come la transizione ecologica e digitale e l’avvento dell’Intelligenza Artificiale; dall’altra parte, andrebbe in contro a un’esigenza che riguarda tutti i lavoratori, dai più giovani ai meno giovani: la voglia di conciliare vita e lavoro. Inoltre, il nostro Paese nel 2022 ha speso solo di cassa integrazione ben 5 miliardi di euro, ma se applicassimo la riduzione dell’orario di lavoro ci sarebbe meno bisogno di ore di cassa integrazione e si potrebbero riutilizzare le risorse risparmiate per aiutare le aziende in crisi”.

“Occorre iniziare a scalfire – aggiunge – l’idea che i lavoratori devono essere rinchiusi nelle fabbriche per ore e iniziare a delineare un lavoro sempre più al passo con i tempi. Un lavoro in cui la persona torna a essere al centro. Ci sono diverse realtà in Italia e nel Mondo in cui la riduzione dell’orario di lavoro è già una realtà e l’aspetto più importante è che lì dove c’è le aziende non tornano più indietro. Oggi i tempi sono maturi – conclude Palombella – affinché noi metalmeccanici ancora una volta tracciamo una strada prima degli altri. Abbiamo il coraggio, la convinzione, la ragione e il cuore dalla nostra parte. Sono certo che anche questa volta riusciremo a portare a casa un grande risultato”.

Ufficio Stampa Uilm