Consiglio Uilm Puglia; Palombella (Uilm): “Più salario meno orario per garantire ai lavoratori il contratto che si meritano”

“Il settore metalmeccanico è da sempre centrale per l’industria del nostro Paese, e nonostante le difficoltà noi stiamo facendo il possibile per non disperdere il patrimonio che abbiamo, anche in questa Regione. Non posso non citare la vertenza dell’ex Ilva, che come sapete è arrivata a una svolta. La nomina del neo Commissario straordinario Quaranta, e oggi quella di chi lo affiancherà, Fiori e Tabarelli, deve essere solo il primo passo per il rilancio dello stabilimento di Taranto e verso un futuro a vocazione industriale, ma con forte attenzione al territorio e ai lavoratori. Noi della Uilm non abbiamo mai mollato, e questo è un primo risultato che abbiamo ottenuto grazie alla nostra caparbietà”. Così Rocco Palombella, Segretario generale Uilm.

“In Puglia non c’è però solo l’ex Ilva, e tutto il suo grande indotto che va assolutamente tutelato – aggiunge Palombella – solo a Bari e provincia ci sono quasi 40 crisi aziendali e tra le vertenze più importanti ci sono quelle legate all’automotive come Bosch, Marelli Europe, Magna, Dana Graziano ed altre come Brsi, ex OM con il relativo indotto a cui si aggiungono altre eccellenze come la Masmec. Se la transizione ecologica non verrà governata c’è il rischio che si perdano 5mila posti di lavoro. Per questo stiamo da tempo insistendo con il Governo per tavoli di settore e interventi chiari e decisi”.

“Ne territorio ci sono anche grandi aziende che stanno bene – dice – come la Leonardo di Grottaglie. Proprio in questi giorni stiamo svolgendo le Assemblee in tutti i luoghi di lavoro del Gruppo per spiegare l’ipotesi di rinnovo del contratto integrativo dove abbiamo lanciato segnali importanti sia sull’aumento del salario che sulla sperimentazione della riduzione dell’orario di lavoro”.

“E proprio più salario e meno orario sono i punti cruciali della piattaforma Fim Fiom Uilm che discuteremo con Federmeccanica – spiega il leader Uilm – a valle di questo lungo percorso democratico nei territori. Chiediamo 280 euro di aumento medio mensile sui minimi e una sperimentazione della riduzione di orario di lavoro a 35 ore che prevediamo poi di estendere a tutti. Questo ultimo punto, in particolare, pensiamo sia fondamentale per avvicinare i giovani alla fabbrica ma anche per gestire le varie crisi aziendali e le sfide epocali della transizione ecologica e digitale e dell’intelligenza artificiale”.

“Noi metalmeccanici abbiamo sempre tracciato la strada prima degli altri, ed è quello che intendiamo fare anche questa volta. La piattaforma si compone di 11 punti, tutti importantissimi che vanno dal welfare alla salute e sicurezza, dall’inquadramento alle pari opportunità, dalla formazione alle relazioni industriali, dalla partecipazione agli appalti. Ce la metteremo tutta e con la passione e la dedizione che ci contraddistinguono sicuramente riusciremo a portare a casa un ottimo contratto”, conclude Palombella.