Congresso Uilm Chieti-Pescara; Palombella (Uilm): “Sevel in sofferenza per mancanza di componentistica, transizione sia pianificata per tempo”

 

“In questo territorio è molto forte la presenza del settore automotive, che purtroppo sta scontando più di tutti la mancanza di microchip e semiconduttori da una parte e la transizione ecologica dall’altra. Basti pensare che la Sevel, che nel 2022 ha commesse con numeri da record produttivo per oltre 300mila veicoli, non riesce a lavorare per mancanza di componentistica.

Da oltre 2 anni e mezzo, tra pandemia e mancanza di componenti, l’indotto della fabbrica del Ducato sta pagando a caro prezzo la crisi. Le aziende dell’indotto sono state costrette a rinunciare a tanti lavoratori giovani in somministrazione, creando una perdita economica e occupazionale che stimiamo intorno ai 1.500 addetti, nella sola Val di Sangro”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella.

“La crisi ha colpito anche la Denso di San Salvo – aggiunge Palombella – con la brusca frenata del mercato automobilistico in Europa, le perdite nel bilancio sono aumentate a dismisura e sono andate fuori controllo, al punto che i giapponesi sono dovuti intervenire, anche quest’anno, per ricapitalizzare la società. La transizione ecologica deve essere progettata e gestita, la data del 2035 per il passaggio al motore elettrico non è più rinviabile, stiamo esortando da tempo il Governo a intervenire facendo le scelte giuste”.

“Ma non ci sono solo brutte notizie, un segnale importante arriva dalla prima azienda metalmeccanica della Val di Sangro con oltre cinquanta anni di storia, la Honda Italia. Negli ultimi anni e, nonostante diverse fermate, produttive per la mancata fornitura di componenti provenienti dai paesi asiatici, la Honda ricomincia ad assumere. Gli accordi sindacali, la progettualità, il lavoro, hanno fatto in modo che, dopo 12 anni, da questo mese, circa 150 persone verranno assunte, una parte con contratti a tempo indeterminato Honda e un’altra parte in staff leasing dalle agenzie”.

“Anche la San Marco Industrial dopo aver rischiato nel 2020 la chiusura, adesso, grazie ad un’importante commessa con la ABB e Mobility Spa per la produzione di colonnine per la ricarica delle batterie delle auto elettriche, ha interrotto una lunga procedura di mobilità e la cassa integrazione straordinaria, riprendendo la normale attività con tutti i 90 dipendenti”.