Congresso Macerata-Fermo Uilm; Palombella (Uilm): “Priorità istituzioni deve essere rinascita industriale di questo importante territorio”

La seconda tappa della fase congressuale dei metalmeccanici della Uil si è tenuta a Civitanova Marche, in provincia di Macerata, per il congresso provinciale della Uilm Macerata-Fermo.

Il territorio di queste province marchigiane è costituito da aziende di piccole e medie dimensioni e negli anni ha subìto numerose chiusure, ristrutturazioni e ridimensionamenti industriali, soprattutto nei settori automotive ed elettrodomestico, con perdite occupazionali rilevanti.
Inoltre le province di Macerata e Fermo sono ancora in difficoltà dopo il terribile terremoto del 2016 che ha colpito notevolmente questo territorio, con importanti conseguenze sociali ed economiche.

“Alla fine del 2021 si era registrata una significativa ripresa nel settore metalmeccanico marchigiano, dopo il crollo causato dalla pandemia. Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina molte aziende si sono trovate in seria difficoltà per l’aumento del costo dell’energia elettrica e del gas, oltre che per la mancanza di approvvigionamenti, con il ricorso alla cassa integrazione che determina effetti sui salari dei lavoratori e dell’economia locale già in difficoltà”. Così Rocco Palombella, Segretario generale Uilm nel suo intervento conclusivo al Congresso.

“Tra quelle che ci preoccupano maggiormente – continua – ci sono la fonderia Lead Time di Caldarola (Macerata), che per il momento non ha fermato la produzione ma sta subendo gravi conseguenze per il caro energia, e la Metaltex di Montegiorgio (Fermo) che ha fatto ricorso alla cassa integrazione a causa della mancanza di approvvigionamenti e per gli aumenti energetici”.

“Il Governo – aggiunge il leader dei metalmeccanici della Uil – deve mettere in campo al più presto ogni azione per attenuare queste criticità, a partire dalle zone già in difficoltà prima della pandemia, che hanno enormi effetti sociali, occupazionali, economici e industriali. Uno dei primi atti deve essere un’azione diplomatica concreta per porre fine alla terribile guerra in Ucraina.
I prossimi mesi saranno decisivi per capire se il nostro Paese potrà avere una prospettiva positiva solida e superare l’attuale condizione, uscendo definitivamente sia dalla pandemia che dalle conseguenze del conflitto, nella direzione di una maggiore salvaguardia occupazionale e salariale dei lavoratori e del patrimonio industriale italiano”.

“Noi – conclude Palombella – continueremo a fare la nostra parte, con un atteggiamento costruttivo e propositivo per il bene dei lavoratori e del futuro del nostro Paese, a partire dai territori maggiormente in difficoltà come quello di Macerata e Fermo”.