Confimi Meccanica: così abbiamo cambiato relazioni e welfare

RASSEGNA STAMPA
Uilm Nazionale

CONFIMI MECCANICA: COSI’ ABBIAMO CAMBIATO RELAZIONI E WELFARE

Roma, (askanews) –Nuove relazioni industriali e modelli di welfare innovativi per governare la rivoluzione tecnologica attraverso un confronto senza ideologie, senza pregiudizi ed entrando nel merito delle singole questioni: a un anno dal rinnovo del contratto per la piccola e media industria manifatturiera e metalmeccanica, per Confimi Impresa Meccanica è tempo di bilanci.

L’occasione è l’assemblea dell’associazione delle Pmi metalmeccaniche, cui hanno partecipato tra gli altri il sottosegretario dello Sviluppo economico, Ivan Scalfarotto, Marco Bentivogli e Rocco Palombella, rispettivamente leader di Fim e Uilm, i due sindacati firmatari del contratto. Il giudizio del presidente di Confimi Impresa Meccanica, Riccardo Chini, è positivo sotto molti aspetti.

“Il nostro approccio, assieme alle organizzazioni sindacali firmatarie, Fim e Uilm, è stato quello di un mutuo riconoscimento delle parti – dice Chini – questo ha permesso di andare a negoziare un contratto che non fosse discusso sulla base di piattaforme rigide e precostituite, ma sulla determinazione di un’agenda dei lavori comune su cui abbiamo lavorato in maniera efficace e rapida per arrivare a un’intesa”.

Fim e Uilm si sono assunte la responsabilità di firmare un contratto innovativo in un contesto economico difficile. Un rinnovo che ha di fatto spianato la strada al contratto dei lavoratori metalmeccanici con Federmeccanica, come spiegano Bentivogli e Palombella.

“E’ stato un contratto sulle piccole e medie imprese molto importante, perché è stato un contratto innovativo – afferma Bentivogli – farlo per le Pmi ha un doppio valore, un significato esattamente dentro i nostri obiettivi di diffusione della contrattazione, soprattutto di secondo livello, la contrattazione decentrata. Il contratto contiene una parte molto rilevante sulla contrattazione territoriale, che sarà un nuovo orizzonte su cui lavorare”.

“Questo contratto di Confimi – ricorda Palombella – ha già messo le basi per poter accentuare e verificare il welfare aziendale, che è stata una delle cose più importanti. E lo abbiamo realizzato nel momento in cui si rischiava di mettere in discussione la contrattazione nazionale”.

Attraverso il piano Industria 4.0 il Governo cerca di accompagnare lo sviluppo delle imprese. Ma le aziende metalmeccaniche di Confimi chiedono soprattutto un maggiore ascolto rispetto alle loro istanze.

“Quello che chiediamo al Governo – aggiunge Chini – è che tutte le imprese vengano ascoltate. La fabbrica del futuro, le aziende del futuro continueranno ad avere bisogno di risorse per essere collocate e interconnesse tra loro. E per fare questo occorre l’accordo e la concertazione delle parti sociali”.

Dal sottosegretario Scalfarotto arrivano però rassicurazioni. “Stiamo insistendo moltissimo sull’opportunità che la quarta rivoluzione industriale, davanti alla quale ci troviamo, sia colta da tutte le imprese indipendentemente dalle loro dimensioni – sottolinea il sottosegretario dello Sviluppo economico – si tratta di incentivi fiscali molto importanti, che sono legati all’investimento in innovazione”.

Ufficio Stampa Uilm
Roma, 10  Luglio 2017