COM.NET: Vogliono cambiare CCNL e noi diciamo no!

Il 27 novembre in collegamento da remoto è proseguito il confronto tra il Coordinamento nazionale Rsu e la dirigenza di Com.net circa le pendenze dell’azienda quali l’erogazione del Welfare contrattuale e gli arretrati dovuti al fondo Cometa e alle altre forme di previdenza complementare.

Nella riunione di lunedì 27, il dottor Lucherini ha comunicato alle OO.SS. che provvederà ad erogare gli ulteriori 100 euro di Welfare contrattuale entro l’anno, mentre per gli arretrati verso i fondi pensioni integrativi non ha preso impegni precisi. Ma nell’incontro svolto il giorno successivo, su cui si tornerà più avanti, l’Amministratore delegato di Nextaly, Dal Monte ha dichiarato di voler sanare completamente la situazione entro il 2024.

Incalzato dalle domande da parte della delegazione sindacale, il dottor Lucherini nella stessa riunione del 27 novembre, ha confermato le voci, circolate nei cantieri e relative all’affitto di ramo d’azienda, a favore Tim Servizi Digitali (società acquistata di recente da Nextaly, ex Sittel e, ancor prima, Mazzoni Pietro), che riguarderà il personale impiegato nel reparto delle reti telefoniche, circa 500 lavoratori. L’affitto durerà circa 5 anni ed è previsto il passaggio al CCNL TLC, mentre i lavoratori del ramo “energia” e “progetti speciali” resteranno in Com.Net e continueranno ad applicare il CCNL dell’industria metalmeccanica e dell’installazione di impianti.

In seguito a questa sgradita conferma, il 28 mattina si è svolto invece l’incontro tra il Coordinamento nazionale, il gruppo Nextaly, rappresentato dal Dottor Dal Monte, da poco entrato nel Gruppo, e il Dottor Lucherini in rappresentanza della Com.net.

La delegazione sindacale ha fortemente criticato l’operato aziendale nel metodo: se non l’avessimo saputo da “radio cantiere”, nessuno ci avrebbe comunicato nulla, e momenti di confronto in questi mesi ve ne sono stati almeno 4.

Ma anche sul piano del merito perchè nel settore delle Installazioni telefoniche il CCNL metalmeccanico è quello storicamente applicato, e perché i lavoratori corrono il concreto rischio di perdere diritti e salario: le Direzioni aziendali infatti affermano che i dipendenti coinvolti dall’affitto e dal cambio di contratto dal 1° gennaio 2024, non perderanno nulla, ma dimenticano che se il CCNL TLC non verrà rinnovato, a giugno 2024 i lavoratori perderanno il consistente aumento già previsto dal CCNL metalmeccanici dal 1° giugno.

Per questi motivi la Uilm conferma lo stato di agitazione, con modalità di sciopero definite a livello territoriale e si rende disponibile a concordare con le altre Organizzazioni sindacali confederali presenti in Com.Net un piano di azione.

UILM NAZIONALE