CNHI: soffre il mercato agricolo, tiene il movimento terra

Si è tenuto ieri a Modena il primo incontro di Osservatorio nazionale. Negli ultimi due anni la dinamica occupazionale è stata positiva, poiché si è passati da 4.695 dipendenti nel 2021 a 5.084 nel 2022 e 5.450 nel 2023, di cui 2.873 impiegati e 2.577 operai.

Il mercato delle macchine agricole in Europa sta vivendo un forte calo dopo il picco del 2021, con i trattori a bassa potenza in particolare sofferenza e con una previsione di contrazione protratta per il 2024, concentrata però stavolta soprattutto sui trattori di alta potenza. Per lo stabilimento di Modena la previsione è di sostanziale stabilità dei volumi produttivi; nel 2024 si avranno circa 16 milioni di euro di investimenti in linea con quelli dell’ultimo biennio; sono in corso numerosi lanci. A Jesi i volumi sono attesi in leggero aumento rispetto al 2023, che però è stato un anno assai negativo (in ogni caso i nuovi trattori hanno circa il 30% in più di ore lavoro rispetto ai precedenti); le giornate di cigo nel 2024 dovrebbero essere 35/40 a fronte delle 61 del 2023; proseguiranno gli investimenti con circa 6 milioni di euro nel 2024 e si avranno numerosi lanci; resta da fare un grande lavoro sulla qualità, anche attraverso la collaborazione fra Direzione aziendale e RSA come espressamente richiesto da parte sindacale; infine si sta valutando la internalizzazione di alcune fasi della logistica.

Per quanto riguarda le macchine movimento terra, il mercato nonostante un piccolo calo è rimasto su livelli alti anche nel 2023, ma nel 2024 è prevista una contrazione del 10%/15%. Ciononostante a Sampierana, dopo una fase di crescita produttiva, nel 2024 i volumi continueranno a crescere; il focus sarà soprattutto su efficienza e qualità e gli investimenti ammonteranno a 6 milioni di euro. A Lecce nel 2024 i volumi saranno in lieve calo, mentre gli investimenti in crescita a 9 milioni di euro; proseguiranno i lanci di nuovi prodotti. A Sampierana nel 2024 si prevedono volumi in aumento e 6 milioni di investimento.

A San Matteo i volumi di merci movimentate nel magazzino sono in lieve crescita; è momentaneamente sospeso il progetto di investimenti di auto store, ma non è stato cancellato e quindi dovrebbe slittare solo di qualche mese.

CNH Industrial vanta una leadership nel settore della propulsione alternativa, in particolare nel biometano. Più in generale gli annunciati tagli dei costi di amministrazione in nessun modo impatteranno con gli investimenti di ricerca e sviluppo. Delle uscite volontarie incentivate annunciate unilateralmente dalla direzione aziendale fino ad ora ne sono avvenute solo poche decine; è previsto a gennaio un incontro fra le parti. Fino ad ottobre sono state consuntivate oltre 50.000 ore di formazione, ma il numero effettivo nel 2023 sarà certamente più alto. Sono in corso collaborazioni con prestigiose università.

Allo stato attuale i tre stabilimenti italiani per cui è già vigente il CCSL raggiungono il pagamento di due indicatori su tre (per i due stabilimenti della provincia di Cesena il premio andrà applicato nel corso del 2024 insieme al CCSL anche attraverso la pattuizione di un meccanismo transitorio); l’indicatore di gruppo legato alla sicurezza sul lavoro al momento è positivo.

Una valutazione più approfondita si potrà fare solo con i dati definitivi e sulla base degli stessi come sindacato ci riserviamo di chiedere la verifica degli indici.

Alla Direzione di CNH Industrial abbiamo chiesto di cessare la pratica dei superminimi assorbibili che si traducono in un mero anticipo degli aumenti contrattuali e di insediare la commissione nazionale inquadramento per immaginare una forma di premialità individuale basata su criteri oggettivi e misurabili.

 

Fim, Uilm, Fismic, Uglm, Aqcfr